
Delta Index
Lunedì 24 Marzo 2025
Il modello che trattiene i giovani
«Rispetto, formazione e squadra»
CAPITALE UMANO. Nel settore dell’hospitality, dove il turnover sfiora il 35%, l’eccellenza del 5 stelle Villa Lario Resort a Mandello Lario. Francesco, primo maître a 25 anni. Le titolari: «Qui i collaboratori sono parte di un progetto»
Entrando a Villa Lario Resort, unico cinque stelle del ramo lecchese del Lago di Como, è facile essere sorpresi dalla bellezza della location adagiata su un verdissimo prato all’inglese che scivola dolcemente nelle acque di Mandello (Lecco). All’Osservatorio Delta Index, invece, Villa Lario comunica qualcosa di meno romantico e senz’altro più particolare: un orologio di precisione nella gestione del personale. Ogni componente è perfettamente calibrato e lavora in sinergia con gli altri, il risultato è un meccanismo armonioso impeccabile. Villa Lario Resort è proprio così: la meticolosità non è solo una questione di organizzazione, ma di passione, di dedizione, di lavoro.
L’Osservatorio Delta Index è sempre alla ricerca di realtà che possano rappresentare modelli per altre attività nel campo dell’attrattività verso la Generazione Z. Villa Lario Resort ha senz’altro queste qualità, certificate dallo screening dell’Osservatorio Delta Index in collaborazione con Adapt. Un’oasi di lusso che, a dieci anni dalla sua apertura, si distingue grazie alla visione delle sue fondatrici, Esa Secca e Raffaella Di Gennaro, e alla dedizione di uno staff giovane composto da 36 collaboratori. La storia della struttura si intreccia con quella del giovanissimo maître Francesco Nava.
Un giovane talento guida la sala
Francesco Nava, 27enne di Robbiate, ha iniziato il suo percorso a Villa Lario come stagista durante la scuola alberghiera, per poi proseguire il suo cammino con esperienze in altre strutture di alto livello. Cinque anni fa, è tornato a Villa Lario come secondo maître e, a soli 25 anni, è stato promosso a primo maître, diventando uno dei più giovani a ricoprire un ruolo di tale responsabilità in un cinque stelle.
«Abbiamo azzardato, ma in modo ponderato – raccontano Esa Secca e Raffaella Di Gennaro –. Francesco ha dimostrato da subito di avere una maturità e una visione professionale fuori dal comune. Oltre alle competenze tecniche, ciò che ci ha colpito è stato il suo approccio adulto e la sua capacità di gestire situazioni complesse con equilibrio». Per Nava, la passione per l’ospitalità è nata in famiglia. «Sono cresciuto tra i fornelli della nonna» racconta. «Ho iniziato giovanissimo, con lavori saltuari e stage che mi hanno formato. Quando frequentavo l’istituto alberghiero di Casargo lavoravo in un bar nel weekend. In pratica, lavoro da quando ho 14 anni. Ho scelto la sala perché mi piace il contatto con il cliente e la dinamicità del servizio».
La selezione: un processo accurato
Uno degli aspetti fondamentali della gestione di Villa Lario è la selezione del personale, un processo attento e mirato a trovare le giuste figure per mantenere alto il livello del servizio. La ricerca avviene tramite portali specializzati, scuole alberghiere e passaparola tra professionisti del settore. Durante il colloquio, oltre alle competenze tecniche, viene valutata la personalità del candidato, il suo approccio al lavoro e la capacità di inserirsi in un team dinamico. «Molti si vendono bene, ma poi la verità si vede sul campo – spiegano le titolari –. Per questo i nuovi assunti hanno un periodo di prova durante il quale valutiamo non solo le capacità, ma anche l’attitudine e il rispetto delle regole della struttura. Per chi viene da lontano, abbiamo anche alloggi da mettere a disposizione».
Le difficoltà del settore
Secondo l’Osservatorio Delta Index, negli ultimi anni le strutture ricettive italiane hanno affrontato una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato. Il settore dell’hospitality ha registrato un turnover del 35% e, in alcuni casi, un tempo medio di permanenza del personale inferiore ai 12 mesi. Tra le principali cause, vi sono stipendi poco competitivi, condizioni di lavoro gravose e la mancanza di opportunità di crescita. Villa Lario, invece, rappresenta un’eccezione positiva: la filosofia aziendale basata su formazione continua, rispetto dei dipendenti e attenzione all’equilibrio tra vita e lavoro ha permesso di ridurre il turnover e fidelizzare lo staff. «Qui i collaboratori si sentono parte di un progetto. Ed è questo che fa la differenza», rimarca Esa Secca.
L’onboarding e la formazione
Per garantire la qualità del servizio, Villa Lario dedica molta attenzione alla formazione del personale. Prima dell’inizio della stagione, vengono organizzate giornate di affiancamento con i membri più esperti, sessioni di degustazione dei piatti dello chef e corsi di approfondimento su tecniche di servizio e comunicazione con il cliente. «Facciamo provare i piatti del nostro menù ai ragazzi di sala, perché crediamo che solo chi ha assaggiato possa raccontare un piatto in modo efficace» racconta Nava. «La formazione non è solo tecnica, ma anche pratica e immersiva». Anche il personale di housekeeping segue corsi specifici per garantire il massimo della discrezione e della precisione nel riassetto delle camere, rispettando le procedure di un hotel cinque stelle.
Retention: come a casa
In un settore caratterizzato da un elevato turnover, Villa Lario riesce a mantenere una squadra stabile. «Qui si lavora tanto, ma in un clima sereno e rispettoso – dice Nava –. Non è una cosa scontata nel nostro settore. Molti dei nostri collaboratori tornano ogni anno perché percepiscono un senso di appartenenza alla struttura». La gestione attenta dei turni consente ai dipendenti di avere il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro. «Se vuoi che i tuoi collaboratori diano il massimo, devi permettergli di avere il tempo per ricaricarsi, quindi a tutti viene concesso il proprio spazio libero» sottolineano le titolari.
Il rispetto come valore centrale
Uno degli elementi chiave della filosofia di Villa Lario è il rispetto. «Per noi è tutto – spiega Secca –: rispetto per il lavoro, per le persone, per il tempo libero. Ogni membro dello staff, dal maître al commis, è considerato prima di tutto una persona e come tale viene trattato». Questo approccio crea un ambiente di lavoro armonioso, dove i dipendenti si sentono valorizzati. «Se il clima è sano, il lavoro è più efficace e i risultati sono migliori».
«Il rispetto per noi è tutto. Rispetto per il lavoro, per le persone, per il tempo libero. Ogni membro dello staff, dal maître al commis, è considerato prima di tutto una persona e come tale viene trattato»
Il valore della comunicazione
Un aspetto fondamentale per il successo del resort è la comunicazione interna. «Il tallone d’Achille di molte aziende è la mancanza di scambio di informazioni tra i reparti – spiega Secca –. Noi abbiamo costruito un sistema in cui sala, cucina e accoglienza lavorano in perfetta sinergia, condividendo ogni dettaglio per garantire un’esperienza impeccabile ai nostri ospiti». Anche la trasparenza è un valore chiave. «Ai nostri dipendenti diciamo sempre la verità, senza creare false aspettative – aggiunge Di Gennaro –. Chi lavora con noi sa cosa aspettarsi, sia in termini di responsabilità che di crescita professionale».
Un modello di eccellenza
Mentre molte strutture faticano a trovare personale qualificato, Villa Lario riesce a mantenere un turnover basso grazie a un mix di fattori: stipendio adeguato, ambiente stimolante, formazione continua e, soprattutto, rispetto per i propri dipendenti. «Il nostro obiettivo è portare Villa Lario a un livello ancora più alto» concludono Secca e Di Gennaro. «Ogni giorno lavoriamo per migliorare, per affinare il servizio e per offrire un’esperienza sempre più esclusiva ai nostri ospiti – aggiunge Nava –. E lo facciamo con la consapevolezza che la chiave del successo è un team unito e motivato. Lavoriamo in azienda come se fosse nostra».
Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index
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