Curriculum vitae, strumento superato?
«L’IA non è la soluzione magica»

SELEZIONARE LinkedIn e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando la selezione del personale, trasformando il curriculum vitae in uno strumento digitale e automatizzando il match tra domanda e offerta

04:48

Quando si parla di inserimento nel mondo del lavoro, il curriculum vitae rimane un riferimento centrale, soprattutto dal punto di vista delle aziende. Tuttavia, le modalità con cui le imprese cercano talenti stanno cambiando. È sufficiente raccogliere CV o occorre mettere in atto strategie che rendano l’azienda attraente per i giovani? Ne abbiamo parlato, come Osservatorio Delta Index, con Marcello Albergoni, country manager di LinkedIn Italia, in una lunga intervista sulla Generazione Z e l’approccio al mondo del lavoro. Un confronto a tutto campo di cui abbiamo già pubblicato in questo sito nella Community dell’Osservatorio cinque puntate sui temi dell’attrarre, selezionare, formare e trattenere. Ora torniamo, con la video intervista allegata, sul passaggio delicato della selezione dei giovani talenti. «Il profilo LinkedIn è una traduzione digitale del curriculum vitae, che un tempo si conservava in una brochure o in un cassetto. Oggi, attraverso l’intelligenza artificiale (IA), LinkedIn mette insieme ciò che le aziende cercano con ciò che i candidati offrono. Questo permette alle aziende di ricevere automaticamente una lista dei candidati più idonei, mentre i candidati trovano nel loro feed le opportunità più vicine alle loro competenze».

L’intelligenza artificiale sta trasformando il settore HR, riducendo il lavoro manuale e permettendo ai recruiter di concentrarsi sulle interazioni personali. LinkedIn utilizza sistemi di IA per costruire una «Talent Pipeline», un processo che seleziona i profili più idonei per una determinata posizione. Secondo Albergoni: «L’intelligenza artificiale elimina il tempo speso a leggere curriculum e certificati, presentando ai recruiter una lista dei candidati più rilevanti. Questo consente di dedicare più tempo a parlare con le persone, capire le loro motivazioni e valutare chi è davvero adatto alla posizione. È una trasformazione fondamentale per il lavoro di chi cerca talenti».

Inverno demografico: quale futuro per le aziende?

Con l’avanzare del «glaciale inverno demografico», le aziende affrontano una sfida cruciale: attrarre giovani talenti in un contesto di crescente scarsità. Albergoni osserva che l’intelligenza artificiale potrebbe compensare, almeno in parte, queste difficoltà: «Per alcune mansioni, le aziende potrebbero fare a meno di assumere una risorsa umana, affidandosi invece a un sistema automatizzato o a un agente digitale. Questo richiede un ripensamento interno dei job title e delle competenze necessarie per certi lavori».

«L’intelligenza artificiale sarà un aiuto, un po’ come è stata la tecnologia in passato. Porterà vantaggi notevoli in tanti aspetti della nostra vita, anche se, come sempre, ci saranno lati negativi, come l’abuso di certi strumenti digitali»

Nonostante ciò, Albergoni sottolinea che l’IA non rappresenta una soluzione magica: «L’intelligenza artificiale sarà un aiuto, un po’ come è stata la tecnologia in passato. Porterà vantaggi notevoli in tanti aspetti della nostra vita, anche se, come sempre, ci saranno lati negativi, come l’abuso di certi strumenti digitali. Tuttavia, le aziende che sapranno sfruttare queste tecnologie otterranno un beneficio significativo».

La selezione dei talenti si sta evolvendo rapidamente, spinta dalle potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale. Strumenti come LinkedIn giocano un ruolo cruciale, non solo nel facilitare l’incontro tra domanda e offerta, ma anche nel ridefinire il ruolo stesso del recruiter. Le aziende che sapranno integrare queste tecnologie con un approccio umano vinceranno la sfida del futuro, anche in un contesto demografico sempre più complesso.

Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index.

© RIPRODUZIONE RISERVATA