Delta Index
Giovedì 13 Febbraio 2025
I giovani cambiano lavoro ogni due anni? Non se li valorizzi nel modo giusto
TRATTENERE. Smart working, leadership inclusiva e benefit personalizzati. Cristina Zucchetti: «Così si costruisce una cultura aziendale vincente»
Dopo aver affrontato i temi dell’attrazione, selezione e formazione dei giovani talenti, l’ultima parte dell’intervista condotta dall’ Osservatorio Delta Index a Cristina Zucchetti, presidente e responsabile delle risorse umane del Gruppo Zucchetti, si concentra su un aspetto fondamentale per le aziende: trattenere i giovani collaboratori. In un mercato del lavoro sempre più fluido e competitivo, la retention è una sfida cruciale, specialmente nel settore tecnologico, dove la richiesta di profili qualificati è in continua crescita.
Il turnover dei giovani in azienda: un fenomeno sotto controllo
Uno dei problemi principali che le aziende si trovano ad affrontare è il turnover dei giovani talenti. Le nuove generazioni, e in particolare la Gen Z, tendono a cambiare lavoro più frequentemente rispetto ai loro predecessori, spesso perché non vedono concrete possibilità di crescita o perché cercano esperienze diverse. Tuttavia, nel Gruppo Zucchetti i numeri raccontano una storia diversa: il 22% dei collaboratori ha meno di 30 anni e il turnover in questa fascia d’età si attesta intorno al 6%. «Per noi è fondamentale investire sulle nuove generazioni perché sono portatrici di competenze fresche, soprattutto in ambito tecnologico», ha sottolineato Zucchetti. «Ogni anno facciamo entrare nuovi talenti con competenze aggiornate , ed è per questo che abbiamo un numero così alto di giovani nel nostro organico». Per garantire la loro permanenza in azienda, il Gruppo Zucchetti ha messo in campo una serie di strategie mirate che vanno dalla flessibilità lavorativa a un forte investimento nel welfare aziendale.
Smart working e fiducia nei dipendenti
Uno degli aspetti più apprezzati dai giovani lavoratori è la possibilità di gestire il proprio tempo con una maggiore flessibilità. Il Gruppo Zucchetti ha compreso questa esigenza e ha introdotto un sistema di smart working che permette ai dipendenti di lavorare in modo autonomo e per obiettivi. «Diamo alle persone la possibilità di lavorare in smart working, perché crediamo nella fiducia reciproca. Non ci interessa che timbrino il cartellino quattro volte al giorno, ma che raggiungano gli obiettivi prefissati», ha spiegato Cristina Zucchetti.
Ovviamente, la flessibilità è bilanciata dalle necessità aziendali. «Ci sono ruoli che richiedono una presenza costante per garantire i servizi ai nostri clienti, ma per il resto lasciamo ampio margine di organizzazione personale. I nostri dipendenti possono pianificare le giornate di smart work direttamente tramite un’app o comunicandolo ai responsabili». Questa politica permette di conciliarsi meglio con la vita privata, evitando rigidità inutili e migliorando la qualità del lavoro. «Se ci sono problemi personali o emergenze, i nostri dipendenti sanno che possono gestirli con serenità, senza sentirsi vincolati a un orario rigido».
People Care e welfare aziendale: il benessere al centro
Oltre alla flessibilità, Zucchetti investe molto nel benessere dei propri collaboratori con un programma di welfare aziendale chiamato People Care. «Vogliamo che i nostri dipendenti si sentano supportati in ogni fase della loro vita», ha dichiarato Zucchetti. «Abbiamo creato percorsi per chi diventa genitore, per agevolare il rientro al lavoro dopo la nascita di un figlio, e abbiamo attivato sportelli psicologici per supportare le famiglie». Oltre ai servizi per i genitori, l’azienda ha introdotto iniziative a sostegno delle famiglie e della crescita professionale dei figli dei dipendenti:
- Borse di studio per i figli dei collaboratori che scelgono percorsi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). «Abbiamo erogato 28 borse di studio per studenti delle superiori in ambito informatico e per chi frequenta istituti tecnici specializzati».
- Sostegno per i campus estivi in Italia e all’estero, per aiutare i genitori nella gestione dei periodi di chiusura scolastica.
Un ambiente di lavoro senza gerarchie rigide
Un altro elemento distintivo della cultura aziendale è l’assenza di una rigida gerarchia interna. Questo aiuta a creare un clima più informale e favorisce lo scambio di idee tra diverse generazioni. «La nostra azienda non ha mai avuto una struttura gerarchica rigida», ha spiegato Zucchetti. «Da noi tutti si danno del tu, dal responsabile all’ultimo arrivato. Questo crea un ambiente di lavoro più aperto, in cui il confronto è più semplice e diretto».
«Quando ho iniziato a lavorare, la differenza tra un trentenne e un cinquantenne non era così evidente. Oggi le generazioni cambiano molto più velocemente, quindi il confronto è essenziale per la crescita di tutti».
L’approccio si basa sulla consapevolezza che il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente e che la distanza tra generazioni è sempre più marcata. «Quando ho iniziato a lavorare, la differenza tra un trentenne e un cinquantenne non era così evidente. Oggi le generazioni cambiano molto più velocemente, quindi il confronto è essenziale per la crescita di tutti».
Spazi innovativi e a misura di giovani
Oltre agli aspetti organizzativi, l’azienda ha deciso di investire anche sugli spazi di lavoro, rendendoli più accoglienti e innovativi. «Stiamo progettando nuove sedi che rispecchino le esigenze dei giovani lavoratori», ha spiegato Zucchetti. «A Lodi, per esempio, il Village avrà spazi ricreativi, una palestra e ambulatori con osteopati, fisioterapisti e nutrizionisti». Ma non solo: Zucchetti ha pensato anche alla cultura e al relax, creando spazi di socializzazione e benessere. «Ci sarà una biblioteca interna, dove ognuno potrà portare il proprio contributo culturale, e zone verdi dove rilassarsi durante le pause». «Non basta assumere talenti, bisogna creare un ambiente in cui vogliano rimanere», ha concluso Cristina Zucchetti. «E questo si ottiene dando loro fiducia, offrendo opportunità di crescita e creando una cultura aziendale che metta al centro il benessere delle persone».
Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index
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