Gen Z e lavoro, il cambiamento raccontato dal capo di Linkedin

ATTRARRE. L’Osservatorio Delta Index a confronto con Marcello Albergoni, country manager Italia del social con 21 milioni di iscritti. La prima puntata.

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L’Osservatorio Delta Index che misura l’attrattività delle aziende rispetto alla Generazione Z, cioè i ragazzi della fascia d’età under 27, ha incontrato Marcello Albergoni, country manager Italia di LinkedIn Italia. È stata una lunga chiacchierata che ha toccato tutti i temi del lavoro analizzati nella chiave dei giovani che fanno sempre più fatica a incrociare le esigenze delle imprese. La proponiamo qui suddivisa in otto brevi puntate che toccano le quattro parole chiave sulle quali si fonda la ricerca del Delta Index: attrarre, selezionare, formare e trattenere. D’altronde quando si parla di lavoro, è d’obbligo confrontarsi con LinkedIn, la piattaforma social più utilizzata al mondo da aziende, professionisti e dipendenti che ha superato il miliardo di utenti iscritti in oltre 200 Stati. In pratica, ospita e crea relazioni tra quasi un terzo della popolazione attiva globale. Numeri monstre confermati anche in Italia: in 12 anni gli iscritti sono passati da 1 a 21 milioni. Di questi, oltre la metà sono compresi nella fascia d’età che sta muovendo i primi passi della propria carriera lavorativa e un terzo appartiene alla Gen Z, gli under 27 protagonisti del nostro Osservatorio Delta Index.

Nel cuore di CityLife

È con questo sguardo che siamo stati ospitati da LinkedIn, di proprietà Microsoft, nella sede di Milano che racchiude in sè tutti gli elementi più attrattivi per un giovane lavoratore: orari flessibili, uffici al 19° piano del grattacielo sopra Porta Garibaldi con vista sul balcone di casa Ferragni, ambienti dove i tempi lavorativi si conciliano perfettamente con la pausa grazie alla cucina (da rivista di design e ogni bendidio da gustare), ai salotti, ai giochi (strumenti musicali, biliardino, ping pong, area lettura, videogiochi), alle biciclette appese all’ingresso per spostarsi velocemente a Milano e alle sale riunioni tra le quali spicca quella a tema cantina con soffitto composto da calici di vino rovesciati e parete di fondo con i vini pregiati Insomma, il tempio social del lavoro assomiglia più agli interni di un appartamento lussuoso. Ed è proprio qui che si respira davvero il cambiamento del modo di stare e di vivere il lavoro.

In questa prima puntata Marcello Albergoni racconto uno spaccato del cambiamento che il mondo del lavoro sta attraversando con l’ingresso della Generazione Z, delineando le nuove priorità dei giovani lavoratori e le strategie per attrarli nelle aziende. «Il mondo del lavoro stava già cambiando prima dell’ingresso della Generazione Z», afferma Albergoni, sottolineando come la trasformazione digitale e la pandemia abbiano stravolto dinamiche e priorità.

«Sapere di poter essere se stessi sul lavoro è fondamentale»

«Siamo passati dalla digitalizzazione delle connessioni al ritorno al lavoro dopo la pandemia, fino a una collaborazione tra generazioni completamente diverse». Oggi, coesistono in azienda lavoratori di diverse età, ognuno con esigenze e valori distinti. «Le risorse umane devono cavalcare questo cambiamento, perché è un punto di non ritorno - spiega -. La possibilità di lavorare da casa, ad esempio, è ormai parte integrante del nuovo mondo del lavoro».

Cosa attrae davvero la Generazione Z

La Generazione Z, con priorità differenti rispetto alle precedenti generazioni, valuta le offerte di lavoro non solo in base alla retribuzione, ma anche per i contenuti e i valori che le aziende propongono. «Sapere di poter essere se stessi sul lavoro è fondamentale» spiega Albergoni, aggiungendo che «offrire un ambiente dove è possibile apprendere e migliorare continuamente le proprie competenze può essere persino più importante dello stipendio». Tra i fattori chiave per attrarre giovani talenti, Albergoni cita:

    - Inclusività e autenticità : «Un management inclusivo, capace di valorizzare e far crescere le persone, è imprescindibile».

    - Formazione continua : «Formare i dipendenti con contenuti interessanti e costruire con loro percorsi di carriera compatibili con le loro vite è essenziale».

    - Curiosità reciproca : «La Generazione Z è curiosa e desidera capire cosa succede in azienda. Questa curiosità, combinata con competenze che spesso mancano, è un match perfetto per le imprese».

«Offrire un ambiente dove è possibile apprendere e migliorare le proprie competenze può essere persino più importante dello stipendio»

Un nuovo modello di lavoro collaborativo

Secondo Albergoni, è tempo che le imprese adottino un approccio più imprenditoriale e collaborativo: «Il nostro fondatore, Reid Hoffman, nel suo libro “The Alliance” ha descritto il futuro del lavoro come un progetto condiviso tra imprese e dipendenti, basato sulla fiducia e sul reciproco supporto». «L’azienda deve educare le persone, non imporre regole - conclude Albergoni - per prendere il meglio che c’è e farlo fiorire». In questo contesto, LinkedIn si pone come un alleato strategico, con sei persone al minuto che trovano lavoro grazie alla piattaforma solo a Milano. Una trasformazione che non solo riflette il cambiamento del lavoro, ma che lo guida verso un futuro più inclusivo e dinamico.

Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito www.deltaindex.it

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