Delta Index
Giovedì 06 Febbraio 2025
Dall’Academy al Talent Journey:
come crescono i giovani professionisti
FORMARE. Percorsi di carriera chiari, stage retribuiti e programmi di mentoring: così Zucchetti valorizza i giovani della Generazione Z
L’Osservatorio Delta Index prosegue l’approfondimento sul rapporto tra aziende e nuove generazioni. Dopo aver esplorato i temi dell’attrazione e della selezione dei talenti, il focus della terza puntata della videointervista con Cristina Zucchetti, presidente e responsabile delle risorse umane di Zucchetti Group, è stato dedicato alla formazione. Un aspetto cruciale per trattenere e far crescere le nuove leve, in un mercato del lavoro sempre più competitivo e in continua evoluzione.
Dalla Zucchetti Academy al Vivaio dei Talenti
Uno degli strumenti chiave per la formazione all’interno del Gruppo Zucchetti è la Zucchetti Academy, un programma strutturato per garantire l’aggiornamento continuo dei dipendenti sulle nuove tecnologie e le esigenze del settore. Ma l’azienda non si limita a formare le risorse già inserite: particolare attenzione è dedicata ai giovani che fanno il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Per questo, Zucchetti ha creato il Vivaio dei Talenti, costituito da percorsi formativi con stage retribuiti rivolti ai neolaureati, in particolare a chi proviene da ambiti Stem. «Abbiamo il Vivaio dei Talenti, che aiutano i giovani che arrivano da percorsi Stem ad acquisire maggiori competenze e a iniziare a conoscere i nostri strumenti di lavoro. Ogni classe è composta da 12 a 20 persone, che poi vengono distribuite in tutta Italia, dove servono le varie competenze che abbiamo formato». Attualmente, questi programmi sono focalizzati su due figure professionali molto richieste: web developer e consulenti applicativi.
La collaborazione con Università e Centri di ricerca
Per far fronte alla carenza di giovani professionisti nei settori tecnologici, Zucchetti ha stretto collaborazioni con università, Its (Istituti Tecnici Superiori) e centri di ricerca. «Lavoriamo attivamente con atenei come la Bocconi, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università Cattolica, l’Università di Padova e anche alcune istituzioni accademiche a Napoli. Collaboriamo inoltre con gli Its e gli Ifts, perché non essendoci abbastanza offerta di figure di questo tipo, cerchiamo di ampliare il bacino di talenti». Queste partnership permettono a Zucchetti di intercettare e formare i giovani professionisti prima del loro ingresso in azienda, riducendo il gap tra formazione accademica e mondo del lavoro.
Percorsi di crescita chiari e strutturati
Uno degli aspetti più importanti per le nuove generazioni è la trasparenza nei percorsi di crescita. I giovani vogliono sapere fin da subito quali opportunità offre l’azienda in termini di sviluppo professionale e carriera. «Abbiamo reso trasparenti quelli che sono i nostri percorsi di crescita. Non solo la crescita verticale, quindi la possibilità di fare carriera, ma anche quella orizzontale, che permette di acquisire nuove competenze in diversi settori aziendali». Tra le iniziative più significative c’è il programma Talent Journey, che ogni anno seleziona una dozzina di giovani talenti sotto i 35 anni per un percorso formativo completo.
«Il Talent Journey non è solo un corso di formazione in aula, ma prevede anche sessioni di coaching. Inoltre, favorisce lo scambio di idee tra persone con ruoli diversi, creando un network di competenze che porta valore anche dopo il termine del programma»
«Il Talent Journey non è solo un corso di formazione in aula, ma prevede anche sessioni di coaching. Inoltre, favorisce lo scambio di idee tra persone con ruoli diversi, creando un network di competenze che porta valore anche dopo il termine del programma».
Una cultura aziendale basata sulla fiducia
Oltre alla formazione tecnica e professionale, Zucchetti si distingue per un approccio innovativo alla gestione dell’ambiente di lavoro. Negli ultimi anni, l’azienda ha eliminato il sistema di rilevazione delle ore di ingresso e uscita, puntando su un modello basato sulla responsabilizzazione e sulla fiducia. «Abbiamo tolto la timbratura dell’ingresso e dell’uscita: oggi registriamo solo la presenza, per sapere se quel giorno il dipendente è in ufficio o sta lavorando da casa. Questo ci permette di ottimizzare gli spazi e garantire maggiore flessibilità». Attualmente, circa il 50% dei dipendenti lavora in sede, mentre l’altro 50% opera da remoto o presso i clienti. «Le nuove sedi che stiamo progettando prevedono spazi dedicati al team building e al tempo libero. Lavoriamo per creare un ambiente che non sia solo produttivo, ma anche accogliente e stimolante per i nostri dipendenti». Un esempio dell’attenzione di Zucchetti al benessere dei propri lavoratori? «Abbiamo persone che suonano strumenti musicali e il nostro fondatore aveva promosso un coro. Crediamo che sia importante dare spazio anche alle passioni personali, perché un ambiente di lavoro positivo si costruisce anche così».
Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index
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