Una nuova vita per Libertango
Il video de Gli Harmonici

Il coro giovanile Gli Harmonici, diretto dal Maestro Fabio Alberti, ha realizzato un video durante questo periodo in cui non si sono potuti vedere per cantare insieme. Eccolo.

Il Coro degli Harmonici si è lanciato in un nuovo progetto che ha avuto come esito la realizzazione di un video cantato e coreografato. Il brano eseguito è Libertango di Astor Piazzolla, una pietra miliare della musica contemporanea, riarrangiato per coro femminile.

Il brano Libertango, pubblicato la prima volta nel 1974 e inserito nell’album omonimo, sancisce la nascita di una nuova branca interna al genere: il tango nuevo. Le sonorità del tango classico, la sua carica passionale e sensuale vengono mantenute, ma emerge una nuova idea di dinamismo. Parallelamente il tema suonato dal bandoneon acquista una tale fama da riuscire addirittura a soppiantare la tradizione divenendo prototipo di tango. Insomma Libertango, rompendo i rigidi schemi della tradizione tanguera, segna un punto di svolta nella storia della musica e diviene simbolo di cambiamento ed emancipazione.

«La nostra scelta è ricaduta su questo pezzo perché vi abbiamo intravisto una forza più che mai attuale. Il tango è originariamente un potente linguaggio del corpo che rielabora, attraverso movimenti e gesti passionali, una sofferenza esistenziale. In un momento come questo, in cui il rischio di contagio impone un distanziamento tra i corpi - limitandoci notevolmente come gruppo - Libertango ha rappresentato per noi la fonte di energia e ispirazione necessaria per tornare a esprimerci» spiega l’associazione.

«La sofferenza che si estrinseca nella danza del tango può essere assimilata a quella vissuta da ciascuno di noi negli ultimi mesi, in maniera differente e nella propria intimità, ed è proprio attraverso forme d’arte come questa che sentimenti di frustrazione e paura possono essere esternati in maniera positiva».

Rispettando le origini popolari del tango argentino e cogliendo la straordinarietà di questa quotidianità mutata, ogni corista ha intrapreso un percorso di riadattamento del brano e degli strumenti sulla base delle proprie possibilità. «I singoli video rispecchiano la spontaneità e semplicità dell’ambiente domestico di ciascuno e sono proprio questi aspetti decretare l’unicità del lavoro finale. In conclusione, ci siamo cimentati in qualcosa di nuovo, qualcosa che si è rivelato una prova dell’autenticità della nostra passione e che ci ha permesso di continuare a esercitarla anche a distanza, riuscendo nel tentativo di liberarci da necessarie costrizioni. A breve riprenderemo le prove in presenza, ma questa esperienza ci rimarrà nel cuore» continuano dall’associazione.

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