Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Domenica 10 Novembre 2013
Una notte nell’Arena di X Factor
Grande spettacolo televisivo
Quale è lo spazio più ambito da chiunque faccia spettacolo per presentare il proprio capolavoro? Non c’è dubbio: oggi come ieri il teatro resta il palcoscenico più rappresentativo per dare forma e dignità all’arte scenica. E così è anche per X Factor, formidabile show contemporaneo.
Quale è lo spazio più ambito da chiunque faccia spettacolo per presentare il proprio capolavoro? Non c’è dubbio: oggi come ieri il teatro resta il palcoscenico più rappresentativo per dare forma e dignità all’arte scenica. E così è anche per X Factor, formidabile spettacolo televisivo contemporaneo, che attrae il pubblico con il suo mix di cultura pop, mercato, tecnologia, qualità e che, alla sua settima edizione, puntata dopo puntata macina numeri da record, siano questi ascolti, tweet o contatti.
Un programma che è stato in grado di trasformare una gara di cantanti sconosciuti in un evento mediatico che, come dice Elio, ha trasformato il giovedì in sabato sera. Perchè X Factor è una festa innanzitutto, oltre che una gara, che non si può perdere. E se non hai Sky, dato che quest’anno non c’è la replica in chiaro su Cielo, cerchi di andare a casa di qualcuno che ha l’abbonamento a vederlo. Per entrare nella chiacchiera, nel commento del tuo collega o con tuo figlio o dire la tua sui social network. Attraversando le generazioni. Perchè X Factor lo seguono tutti, tanto che quando lo vedi dal vivo - come abbiamo fatto noi giovedì scorso - c’è di tutto: giovani, qualche mamma con bambino ma anche persone di mezza età.
A condurre il gioco, supportati dalla fresca e brillante conduzione di Alessandro Cattelan, ci sono loro, i giudici, le vere star del programma, A partire dalla rivelazione dell’anno, Mika, che raccoglie a piene mani l’affetto del pubblico con quella simpatia di giovane straniero con il sorriso facile che parla l’italiano in modo strano. Poi c’è la donna della squadra, Simona Ventura, passionale e pop, chioccia dei suoi artisti; il magnifico Morgan, capace di comunicare la complessità, la bellezza e l’amore per la musica ed Elio, il serio del quartetto, alle prese con una miriade di canzoni.
Tutto si svolge in un teatro costruito ex novo per l’occasione, la X Factor Arena, in grado di «nobilitare» e potenziare a mille questo format che ha il suo apice nel Live, ma che vive tutta la settimana prendendo il meglio dai talent e reality. Costruisce infatti con sapiente equilibrio una credibile fiction segnata giorno per giorno dai daily in cui, eccezion fatta che per il giovedì, le telecamere di Sky ci portano nel loft dei concorrenti alle prese con i loro tutor, i loro coach e le loro emozioni. E nel weekend si riassume il tutto. Il «confessionale» che tanto ci aveva impressionato nel Grande fratello, il padre di tutti i reality, in questa narrazione assume un ruolo più compassato dove i concorrenti raccontano (non senza qualche piglio attoriale) se stessi, il loro impegno, il loro desiderio assoluto di cantare. E tutti i mezzi sono buoni per farceli sentire più vicini: un uso smodato dei primi piani (quasi moderni ritratti) e un fondale bianco alle loro spalle a dare risalto alla loro vera (o presunta) spontaneità.
È di fatto una caccia al tesoro questa operazione televisiva a cui tutti noi, divertendoci, partecipiamo, per trovare colui o colei che ha l’X Factor, quel «non so che» che fa la differenza e il successo tra chi ce l’ha e chi, invece, è solo un bravo cantante che sa stare sul palco, sa muoversi, sa guardare la telecamera. Uno fra tanti.
Nell’ultima edizione l’X Factor ce l’aveva Chiara Galiazzo che giovedì, nella terza puntata, è tornata a calcare il palcoscenico insieme a Mika per una sberluccicante ed emozionante versione di «Stardust». La sua voce ha sempre fatto la differenza e il pubblico lo scorso anno se ne era accorto fin dalla prima puntata. Anzi, fin dalle selezioni; su Facebook si parlava di lei come tra le prescelte per la finale. Quest’anno, invece, la ricerca è ancora aperta. Tutti preparati, tutti con una loro personalità più o meno manifesta, tutti ancora impegnati nella costruzione di sé. Ma anche questo può far parte della fiction X Factor 7: lasciare che l’attesa si prolunghi, aspettare, manche dopo manche, che la competizione salga, che le sfide che i giudici tutor affidano ai potenziali cantanti di domani mettano radici per poter far emergere alla fine uno su tutti: quello con l’X Factor.
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