Un Summer Sound Festival
tra musica giovane ed underground

Se andiamo a riguardare le passate edizioni del Summer Sound Festival, il programma di quest’anno può sembrare «low cost», anche se in realtà le scelte sono mirate e guardano senza strabismi all’universo giovanile.

Dal 16 al 19 giugno, al Lazzaretto di Bergamo, i gruppi che si alternano sul palco sono diversi, tutti legati alle espressioni della musica giovane e dell’underground, tra reggae, hip hop e rock a viraggio psichedelico. Non ci sono gruppi come Radiohead, Devo o Dream Theater, ma il cartello promette musica strettamente legata al gusto dei giovani. L’indirizzo risulta appropriato visto che l’iniziativa è pensata e organizzata dall’Assessorato alle politiche giovanili, di concerto con realtà giovanili attive in ambito musicale sul territorio: Bergamo Sottosuolo con Edoné, Bergamo Reggae, In Bass We Trust e HG80. In ogni serata si esibiranno, prima dell’artista principale, i gruppi finalisti di Nuovi Suoni Live. Inizio dei concerti è fissato alle 21, l’ingresso è libero.

Martedì 16 giugno si parte con lo storico sound-system inglese dub degli Zion Train: mercoledì 17 è la volta del gruppo reggae sardo Train to Roots; giovedì 18 lo spettacolo è assicurato con l’eclettica formazione King Khan & the Shrines, mentre a chiudere il festival sarà una serata tutta dedicata all’hip hop con Kiave, Assalti Frontali sostenuti dal rapper Inoki. Salvaguardata l’internazionalità della proposta, si è scelto d’indagare un mondo sonoro perfettamente targato.

Gli Zion Train (preceduti sul palco dai Voga) emergono dalla scena dub britannica. Si formano al tramonto degli anni Ottanta, ad Oxford come sound system votato a fare ballare gli studenti. Il trasferimento a Londra e il lancio di qualche singolo fanno sì che negli anni Novanta gli Zion Train diventino una delle formazioni più innovative della scena. La prova arriva soprattutto dal singolo «Follow Like Wolves» che mescola dub e acid house.

Tre soli concerti in Italia, compreso quello al Lazzaretto, la band del indo-canadese King Khan, The Shrines (preceduti dal gruppo Pinguini trittici nucleari), ha la capacità di rimescolare le carte dei generi per arrivare ad un soul psichedelico che parte dal jazz astral-orchestrale di Sun Ra e della sua Arkestra e arriva al suono metropolitano dei Velvet Underground, passando per l’accaldato rhythm’n’blues di Wilson Pickett. Ma il blend che King Khan ricerca è ancora più feroce e mette a braccetto punk, soul, free jazz e garage rock. Il gruppo è franco-berlinese e prevede un’azzardosa sezione fiati.

Il Summer Sound Festival si chiude venerdì 19 giugno con la serata dedicata all’hip hop: due formazioni Kiave e Assalti Frontali+Inoki, preceduti sul palco dall’ultimo gruppo di Nuovi Suoni Live, Pesci solubili. Da una parte gli Assalti, gruppo storico del rap italiano strenuamente impegnato, in serata con Fabiano Ballarin-Inoki, sostenitore dello stile street rap, mentre ad aprire le danze toccherà al rapper calabrese Kiave, che ha licenziato l’album «FixTape».

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