Trovesi suona l’opera con «Profumo di Violetta»

Gianluigi Trovesi, pur amando moltissimo il melodramma così com’è, ha deciso di rivisitare alcune arie d’opera e di «cantarle» con il clarinetto o col sassofono in un gioco tra improvvisazione e tradizione operistica. Da qui la decisione del polistrumentista nembrese, uno dei jazzisti più in vista d’Europa, di incidere «Trovesi all’opera – Profumo di Violetta» con il contributo di una «banda» di prestigio, la Filarmonica Mousiké, orchestra di fiati e percussioni diretta, organizzata e arrangiata da Savino Acquaviva. Jazzista e improvvisatore di razza, Trovesi è andato incontro all’orchestra e la filarmonica si è messa al passo della sua scrittura, scherzosa, basata sull’intreccio di «topoi» operistici riveduti e corretti e giustapposti ad una scrittura contemporanea. «Non ho affatto snaturato il mio modo di suonare - precisa Trovesi -, e anche la scrittura mantiene una cifra stilistica riconoscibile, anche se mi sono avvicinato al clima dell’opera, senza limitarmi nell’uso di altri stili. In un paio di pezzi si avverte anche la classica pulsazione swing che non è distante da tutto il resto».In questa storia, in questo percorso artistico zeppo di grandi soddisfazioni e riconoscimenti importanti, «Profumo di Violetta» rappresenta un momento cruciale, quasi uno snodo tra quel che c’è stato e quello che potrà avvenire: «Riassume i miei amori, Barocco compreso - commenta -. Una musica che ho sviscerato suonando con diverse formazioni, non solo a mio nome». (30/10/2008) 

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