Trent’anni fa – il 14 giugno 1978 - moriva Piero Brolis (1920-1978), uno dei maggiori scultori del Novecento. Nato a Bergamo, visse nella sua città dedicandosi all’insegnamento prima di attivarsi totalmente nel mondo dell’arte. Cominciò molto giovane ad occuparsi di disegno e scultura, rivelando una maestria e una predisposizione naturali, doti che via via si sarebbero rivelate splendide compagne di viaggio nell’avventura artistica.Autore intenso, squisito e delicato nell’arte sacra, realizzò - fra gli Anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso - la monumentale Via Crucis che si trova sulle pareti della chiesa di Ognissanti al Cimitero di Bergamo, autentico capolavoro riconosciuto dalla critica più qualificata. Nello studio di via Legionari in Polonia realizzò opere di grande pregio, bassorilievi, altorilievi, bozzetti, sculture di varie dimensioni (in marmo, creta, bronzo) e nei più diversi soggetti, con prevalenza alla figura femminile Brolis espose in personali in Italia, Svizzera, Danimarca, Svezia ed Usa, dove - quando era prigioniero degli alleati - cominciò a farsi conoscere ed apprezzare. Profondo conoscitore del valore del segno, tracciò tantissimi disegni, non solo preparatori delle successive opere di scultura, ma autonomi e di grande rilevanza espressiva. Forte anche l’attività nella litografia e nelle acqueforti.Numerosi i libri che, dopo la sua morte, si sono occupati segnatamente della sua opera, a cura di critici illustri che hanno unanimemente riconosciuto in Brolis un Maestro dal talento straordinario, attento alle sfaccettature della figura, ricco di essenzialità, immediato, fortemente comunicativo, elegante nel tratto e misurato, classico eppure modernissimo nella proposta dei volumi e delle composizioni.Sue opere di scultura - grazie all’impegno prezioso e solerte della moglie signora Franca Petteni e dei figli Pierfranco, Gabriella e Silvia - sono collocate nei più prestigiosi Musei e Gallerie del mondo.(06/06/2008)
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