Cultura e Spettacoli
Martedì 29 Maggio 2018
Sua la sigla Perchè Sanremo è Sanremo
Addio al musicista Pippo Caruso
Lo associamo al Festival della canzone italiana, alle serate di Sanremo. Addio al maestro d’orchestra e musicista Pippo Caruso.
Per molti era D’Artagnan, uno dei tre moschettieri di Dumas, per quella vaga somiglianza data dai suoi irrinunciabili baffetti e dai capelli ondulati alle spalle. E moschettiere, Pippo Caruso, in qualche modo, lo è stato davvero: per anni è stato fedele compagno di ventura in tv di Pippo Baudo, suo conterraneo. Ed è stato proprio Baudo, che si è detto «distrutto per la perdita di un carissimo amico», a confermare la morte del maestro e direttore d’orchestra. Aveva 82 anni, era infatti nato a Belpasso (Catania), il 22 dicembre del 1935. «Ha segnato la storia della nostra canzone, un’epoca importante dello spettacolo e della cultura in Italia», ha affermato Baudo.
A partire dagli anni ’70 è diventato un volto familiare per milioni di italiani grazie alla collaborazione con l’amico e mentore che lo ha voluto al suo fianco. Con la sua bacchetta ha diretto le orchestre Rai di Roma e Milano, la sinfonica della Rai e del Festival di Sanremo, quella di Roma e del Lazio.
L’esordio in tv avviene nel 1973 con «Canzonissima», quando scrive per Mita Medici, allora presentatrice, la sigla «Ruota libera». Da allora ha legato il suo successo professionale alle fortune di Pippo Baudo che ha regolarmente affiancato in numerosi programmi: «Sanremo», «Fantastico», «Serata d’onore», «Numero uno», «Domenica in», e via così, in una lunga carrellata di musica e televisione. Insieme al Pippo nazionale, ha contribuito al lancio di Heather Parisi e Lorella Cuccarini per le quali ha scritto balletti e canzoni. Fra i suoi più grandi successi commerciali c’è la canzone «L’amore è», cantata da Lorella Cuccarini e Alessandra Martines per la sigla di «Fantastico 7». Ma hanno scalato le vette delle hit parade anche brani come «Il maestro di violino», «Ancora», «Johnny Bassotto», «Isotta», «La tartaruga». Indimenticabile, e ancora oggi considerato marchio di fabbrica del festival, è il famoso jingle «Perché Sanremo è Sanremo» del 1995.
Oltre che per la tv, a Pippo Caruso si devono tanti brani per grandi artisti. Ha lavorato con Modugno, Vanoni, Eduardo De Crescenzo, Mia Martini, Lauzi, Toffolo, New Trolls, Jannacci, Sordi, Montesano, Manfredi, Berti, Pippo Franco, Goggi, Nino Taranto, Banfi, Mondaini.
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