«Seduto in quel caffè...»
Vandelli in piazza a Sarnico

A 71 anni suonati Maurizio Vandelli è ancora il «ragazzo» di «29 settembre» dell’Equipe 84, degli anni Sessanta che ritornano sempre e restano in bilico tra il beat e il pop di un’epoca irripetibile. Come componente storico, voce e leader dell’Equipe 84, Vandelli si forma artisticamente in anni in cui il fermento musicale internazionale trascolora il beat nel pop, un’esperienza destinata a durare negli anni.

Nel suo percorso artistico l’avventura con Battisti ha fruttato momenti di gloria e di passione. Il primo 45 giri nel 1964 con l’Equipe 84: lato A «Papà e mamma», lato B «Quel che ti ho dato». Il primo successo un paio d’anni dopo con «Io ho in mente te», lo stesso anno Lucio Battisti propone a Vandelli «29 settembre», nel 1969 viene incisa la canzone «Tutta mia la città».

Da allora il leader dell’Equipe, soprannominato «il Principe», ha vissuto di musica seguendo l’onda dei ricordi e i corsi e ricorsi del revival. Ogni estate è in tour, d’inverno frequenta le televisioni che puntano forte sull’amarcord. Ma non vive solo di memorie Vandelli. Nella prima metà degli anni Novanta incide «Walzer d’un Blues» di Adelmo e i suoi Sorapis, una sorta di supergruppo con Zucchero Fornaciari, Dodi Battaglia, Umbi Maggi, Fio Zanotti e Michele Torpedine.