Sanremo: Zalone show, Pausini incanta nel duetto con Mika. Elisa in testa alla classifica generale

L’omaggio a Monica Vitti nella seconda serata del Festival. Il monologo contro il razzismo di Lorena Cesarini. Pausini, Mika e Cattelan: saranno i conduttori dell’Eurovision Song Contest a Torino. Standing ovation per Iva Zanicchi.

Il rap sui disagi di chi è «poco ricco», la canzone dei virologi preoccupati per la fine della pandemia che ha fatto la loro fortuna: l’irriverenza di Checco Zalone lascia il segno sulla seconda serata del Festival di Sanremo. Dopo un debutto premiato da 11 milioni di spettatori, il festival si apre mercoledì 2 febbraio con la standing ovation dell’Ariston per Monica Vitti. Poi sul palco arriva Lorena Cesarini: minuta, emozionata fino alle lacrime, l’attrice di Suburra, nata 35 anni fa a Dakar da mamma senegalese e papà italiano e cresciuta a Roma, racconta l’odio degli hater che l’ha colpita da quando Amadeus l’ha scelta per Sanremo per il colore della sua pelle.

La superospite musicale è Laura Pausini, veterana dell’Ariston ma sempre con la lingua a cammello per l’emozione, che propone Scatola, brano guida del film Amazon Original sulla sua vita, «Laura Pausini - Piacere di conoscerti». Poi intona «I have a dream» degli ABBA, mentre sul palco entrano anche Mika e Alessandro Cattelan (atteso dal 18 marzo su Netflix con Una semplice domanda), suoi prossimi compagni di avventura alla guida dell’Eurovision Song Contest.

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Dopo le prime due serate del festival, questa la prima classifica generale dei 25 Big in gara, in base al voto della sala stampa: Elisa, Mahmood & Blanco, La Rappresentante di Lista, Dargen D’Amico, Gianni Morandi, Emma, Ditonellapiaga e Rettore, Massimo Ranieri, Irama, Fabrizio Moro, Giovanni Truppi, Noemi, Sangiovanni, Michele Bravi, Rkomi, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Matteo Romano, Highsnob & Hu, Giusy Ferreri, Iva Zanicchi, Aka 7even, Le Vibrazioni, Yuman, Tananai, Ana Mena.

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Standing ovation all’Ariston per Monica Vitti: la seconda serata del festival si è aperta con l’omaggio all’attrice scomparsa, «una grande donna, una delle più grandi attrici della storia del cinema», dice Amadeus. «La sua scomparsa è un lutto per l’intero Paese. Con le sue interpretazioni sempre diverse ci ha fatto piangere, pensare, ridere anche tantissimo quando al cinema per le donne i ruoli comici erano una rarità».

Anche stasera la classifica finale sarà dettata dalla sala stampa: il primo ad esibirsi è Sangiovanni, 18enne protagonista della ventunesima edizione di «Amici», e autore di «Malibù», hit dell’estate. Canta «Farfalle».

Entra in scena la madrina della seconda serata, l’attrice 36enne di «Suburra», serie «Netflix», Lorena Cesarini. Scende dalla magica scala dell’Ariston con un abito d’oro di Valentino. Poi in canottiera si presenta il secondo cantante in gara, Giovanni Truppi, con una canzone di Pacifico, «Tuo padre, mia madre, Lucia».

Lorena Cesarini prende la scena del Festival. Nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano e cresciuta a Roma, laureata in Storia contemporanea ha poi intrapreso le lezioni di recitazione e il percorso da attrice . Una vita tranquilla, abbastanza tranquilla, dice. Fino a quando a gennaio Amadeus non ha annunciato che sarebbe stata tra le co-conduttrici del Festival ed è entrata nel mirino degli haters sui social per il colore della pelle. Lorena Cesarini porta all’Ariston un monologo forte contro il razzismo, che conclude tra le lacrime dopo aver letto un brano di «Il razzismo spiegato a mia figlia» di Tahar Ben Jelloun . «La cosa più importante – dice – è chiedersi perché, per andare verso la libertà da frasi fatte, giudizi precostituiti, insulti, giudizi sul tram».

Alle 21.30 scendono sul palco «Le Vibrazioni» con «Tantissimo». L’omaggio a Stefano d’Orazio, batterista dei Pooh, con la sua immagine sulla batteria della band. E poi entra in scena Checco Zalone che saluta Amadeus dalla galleria dell’Ariston prima di salire sul palco . «Parto da qui perché questa è la mia gente, la gente vera, e voglio partire da qui, umiltà, Amadeus, voglio partire con loro, perché amo il popolino». Poi Zalone porta la sua irriverenza sul palco di Sanremo: l’ironia sulla commozione che sembra coinvolgere tutti sul palco dell’Ariston, Amadeus messo alla berlina per il maschilismo, la rilettura della favola di Cenerentola in chiave «lgbtq».

Prima finge commozione, «mi sento un Maneskin», riferendosi alle lacrime di Damiano ieri sera, poi spiega: «Vengo da un piccolo paese, da Capurzo. Mi merito tutto questo? Poi vedo te e dico “sì, me lo merito”. Grazie, perché ci fai sentire tutti geni. Pensavo che Amadeus fosse incapace, invece c’ha ritmo, anche nelle scelte delle canzoni, e poi ha avuto la bellissima idea di invitare Ornella Muti doppiata dalla De Filippi. Tra le conduttrici manca però una scema, l’italiano medio ci è rimasto male». «Un giorno - insiste il comico - Amadeus capirà che la donna può stare un passo in avanti, ma è un uomo di un’altra epoca, non possiamo condannare il suo maschilismo endemico, i tempi stanno cambiando, ma i pregiudizi non possono essere scrostati dal detersivo, possiamo però insegnare ai giovani che esiste l’amore universale».

Ore 22: Dopo Zalone l’Ariston accoglie Laura Pausini. Laura Pausini torna ancora una volta sul palco di Sanremo da dove tutto è iniziato quasi 30 anni. Ha presentato il suo nuovo singolo «Scatola», scritto da Madame, «una metafora: la mia mente con tutti i suoi ricordi. E il brano diventa una sorta di dialogo tra me e la Laura del ’93, e di tutto quello che è successo in mezzo».

«Mi sono chiesta cosa sarebbe della mia vita se non avessi vinto Sanremo». E questo è diventato anche un film «Laura Pausini - Piacere di conoscerti», un film Amazon Original con la regia di Ivan Cotroneo disponibile su Prime Video dal 7 aprile in 240 Paesi. «Uno sliding doors, da una parte la Laura che vinto Sanremo, dall’altra la Laura che non ha vinto».

La cantante ha poi intonato «I have a dream» degli ABBA, mentre sul palco entravano anche Mika e Alessandro Cattelan, suoi prossimi compagni di avventura alla guida dell’Eurovision Song Contest.

L’Eurovision Song Contest partirà tra 100 giorni a Torino (il countdown è iniziato sulla cupola della Mole Antonelliana). La manifestazione torna in Italia, dal 10 al 14 maggio, grazie alla vittoria dei Maneskin l’anno scorso.

Riprende la gara con Emma e la sua «Ogni volta è così» e poi il giovanissimo Matteo Romano con «Virale». Standing ovation all’Ariston per Iva Zanicchi: a 82 anni appena compiuti, unica donna con tre vittorie al festival, nel 1967, nel 1969 e nel 1974, è tornata in gara con Voglio amarti. «Il mio festival - dice commossa - può finire qua» .

Poco prima delle 23 torna sul palco Checco Zalone nella versione del cantante rapper «Ragadi» che intona la canzone sul disagio del «Poco ricco» . Ragadi è accompagnato dai produttori Cisti e Fellea, sta seduto sul cuscino a ciambella. «Non sono nato povero, sono poco ricco», rappa. È il disagio di chi «ha la Playstation 2 quando già c’era la tre», o «vede le insegne di Prada, ma sente una voce amara che dice Zara», «compra i croccantini per il cane Bracco da Cracco», ha «la madre devastata perché in casa ha una sola filippina», e pensa «il duomo lo compro io, si può sfrattare Dio».

Prosegue la gara con «Dito nella piaga» e Rettore cantano «Chimica» per poi lasciare la scena a Elisa con «O forse sei tu», una voce straordinaria . Le protagoniste della fiction «Amica geniale» tratta dall’omonimo romanzo di successo internazionale di Elena Ferrante, Gaia Girace e Margherita Mazzucco, presentano Fabrizio Moro con «Sei tu».

Canta come Al Bano ed è suo cugino, Oronzo Carrisi da Cellino San Marco: è il personaggio con cui Checco Zalone sbertuccia i virologi. «Prima a Cellino il virologo stava sotto il podologo e l’estetista, poi c’è stato il riscatto: vorrei dirlo a tutti i giovani vulcanologi, tornadologi, marematologi: non vi preoccupate, prima o poi Fabio Fazio vi chiama pure a voi. Stavo per abbandonare la virologia, poi è arrivato il primo tampone positivo di Cellino San Marco e mi ha cambiato la vita». «Questa variante segnerà la fine della pandemia, è d’accordo?», gli chiede Amadeus. «Chiedi se un virologo è d’accordo con un altro virologo? Vuol dire non capire un niente di virologia. Purtroppo - sottolinea - la pandemia sta per finire, è brutto pure per te, perché secondo te alle 8 quando finisce la pandemia la gente guarda i Soliti ignoti? Non ti prende più neanche Tele Cellino».

Poi canta «Pandemia ora che vai via», firmata da tutti i virologi, da Brusaferro a Burioni, da Pregliasco a Rezza e a dirigere l’orchestra c’è «Beppe Virussicchio». Infine Zalone si congeda cantando «Angela».

Prosegue la gara con Tananai e la sua «Sesso occasionale» e Irama «Ovunque sarai». Poi è la volta di Aka7even con «Perfetta così» e Highsnob e Hu con «Abbi cura di te».

A Sanremo Malika Ayane e Arisa presentano i due brani candidati come inno dei Giochi Invernali di Milano e Cortina del 2026, che verranno poi votati dal pubblico. Si tratta di «Un pò più in là» e «Prima dell’alba» .

La classifica parziale della seconda serata vede in testa Elisa, poi Emma, Dito nella piaga e Rettore, Irama, Fabrizio Moro, Giovanni Truppi, Sangiovanni, Matteo Romano, Highsnob e Hu Iva Zanicchi, Aka7even, Le Vibrazioni ,Tananai.

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