«Rumore rosa» ad Altri Percorsi

Mercoledì 19 marzo alle 20.30 al teatro Donizetti andrà in scena, per la rassegna di Altri Percorsi, «Rumore rosa», uno spettacolo prodotto da Motus, Festival delle Colline Torinesi, Drodesera Centrale Fies, L’Arboreto di Mondaino con il supporto tecnico-creativo dell’Istituto Europeo di Design di Milano, IED Moda Lab, IED Arti Visive e il sostegno di Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini. Il testo di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò vedrà in scena Silvia Calderoni, Nicoletta Fabbri, Emanuela Villagrossi con la collaborazione di Dany Greggio. La direzione tecnica è di Giorgio Ritucci, la fonica di Roberto Pozzi.
 
I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Donizetti aperta dal lunedì al sabato dalle 13 alle 20.30. Oppure on line: www.ticketone.it Costo del biglietto: (posto unico) 14 euro; ridotto 11 euro; 6.50 euro giovanicard, familycard. I biglietti acquistati lo stesso giorno di spettacolo non saranno caricati del diritto di prevendita. Per info: www.teatrodonizetti.it; 035/4160602

«Rumore rosa» trae ispirazione dall’opera di Rainer Werner Fassbinder, Le lacrime amare di Petra von Kant. La storia di tre donne che parlano e cantano d’amore e d’abbandono. Ma non sono dei veri personaggi. Sono figure di donne che si sovrappongono a frammenti: nel bianco di una strada ghiacciata, di un salotto minimale, di uno studio di posa, di una camera da letto, di un set cinematografico, di una sala d’aspetto, di una pista da pattinaggio, di un ospedale. Tre donne le cui parole sono andate, vanno a vuoto su disco, ruotano e si attorcigliano su se stesse, che appaiono e scompaiono fra le amare lacrime, le lunghe telefonate, il rumore rosa di uno spettacolo dalle curve multiple…C’è una donna androgina (Silvia Calderoni) che non parla ma ascolta; c’è una ragazza svampita (Nicoletta Fabbri) che cerca di parlare al telefono con qualcuno che forse non vuole sentirla e che finisce investita da un’auto ma si rialza; e c’è una donna più matura (Emanuela Villagrossi) che vive nell’angoscia. Uno spettacolo che vuole essere anche un omaggio a Marta, Effi Briest, Lilì Marleen, Elvira, a tutte le donne protagoniste dei film di Fassbinder, alle sue meravigliose attrici. Un incidente d’auto diventa l’unico fulcro drammaturgico, l’unico elemento di collisione e confluenza delle tre storie. Un incidente-tentato omicidio che ruota su disco, che è ossessivamente costruito e decostruito. (14/03/2008)

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