Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 09 Aprile 2020
«Rinascerò, rinascerai» di Facchinetti
12 milioni di visualizzazioni - Video
Il brano di Facchinetti «Rinascerò, rinascerai» - scritto a quattro mani con Stefano D’Orazio - ha dato il via ad una raccolta fondi per l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La canzone ha raggiunto un vero e proprio record assoluto su YouTube e in radio: 12 milioni di visualizzazioni in meno di un mese.
Facchinetti, da alcune settimane, è protagonista di un’iniziativa ricca di amore e solidarietà che vede come partner la bergamasca RTL102.5. Questo brano è diventato un inno alla speranza, che gli italiani non hanno mai perso in questi giorni difficilissimi contro il Covid19, che ha messo in ginocchio Bergamo e non solo.
«Un brano composto di getto, di notte, al pianoforte e con le cuffie - ha raccontato Facchinetti a RTL 102.5 durante il programma del mattino Nonstopnews - in cui ho provato a riversare tutto il mio dolore, ma anche la speranza per l’immediata rinascita della città in cui sono nato e sempre vissuto».
«La mia città - ha ricordato Roby Facchinetti - colpita da questa epidemia che si è diffusa in Italia e nel mondo. Stefano D’Orazio ha colto immediatamente il senso di ciò che volevo fare, scrivendo lo splendido testo, che accompagna la mia musica. Tutto questo è arrivato alla gente, perché l’effetto stato immediato e travolgente: ad oggi, quasi 12 milioni di visualizzazioni, su YouTube, per la canzone. Frutto esclusivamente del passaparola e dell’impegno del nostro partner, Rtl 102.5», ha raccontato nel suo intervento.
«In tanti Paesi - è ancora un commosso Facchinetti a parlare in diretta a RTL102.5 - mi hanno chiesto di poter tradurre il brano, per pubblicarlo, come segno di attenzione e amore per tutta Italia. Sono felicissimo di tutto questo, frutto solo del mio amore per Bergamo, le mie radici e la musica. Grazie a RTL102.5 e al suo presidente, Lorenzo Suraci, per essersi messi a disposizione, senza chiedere altro che partecipare a un omaggio alla città simbolo della tragedia del coronavirus. Per ripartire, tutti insieme».
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