Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Venerdì 07 Febbraio 2014
Qualità, tecnologia, innovazione
Italcementi e l’architettura in rosa
Dopo il grande interesse suscitato dalla prima edizione, torna arcVision Prize – Women and Architecture, il premio internazionale d’architettura istituito da Italcementi Group, e rivolto a progettiste distintesi per una interessante proposta professionale.
Dopo il grande interesse suscitato dalla prima edizione, vinta dalla progettista brasiliana Carla Juaçaba, torna arcVision Prize – Women and Architecture, il premio internazionale d’architettura istituito da Italcementi Group, e rivolto a progettiste distintesi per una proposta professionale capace di coniugare e armonizzare da un punto di vista funzionale/stilistico, innovazione tecnologica, sostenibilità e cultura.
Obiettivo del Premio è la valorizzazione della figura femminile nell’attuale scenario dell’architettura mondiale, con particolare attenzione per quelle qualità che una progettista moderna deve avere per affrontare la propria professione con originalità, alla ricerca di soluzioni avanzate e non convenzionali, e con una sensibilità più forte e più matura per il contesto umano e sociale.
«L’arcVision Prize – ha dichiarato Carlo Pesenti, Consigliere Delegato di Italcementi – intende essere un riconoscimento del lavoro delle donne architetto volto a premiare progetti e idee innovative sostenibili e sociali, orientati al miglioramento, alla bellezza e alla funzionalità del costruire e dell’abitare. Il premio vuole offrire uno sguardo e una visione ‘femminile’ che sappiano coniugare tecnologia e ambiente, materiali e forma, stile ed efficienza nei modelli di trasformazione della realtà urbana e del territorio. Siamo certi che sarà un’edizione di grandi contenuti, degna del centocinquantesimo anniversario della nascita di Italcementi, un traguardo importante che testimonia il lavoro, la dedizione e la passione di tutti coloro che hanno contribuito a fare di questa azienda uno dei leader mondiali nel settore dei materiali da costruzione. Vogliamo ricordare la nascita di Italcementi attraverso un parallelismo storico con la grandissima progettista Lina Bo Bardi, nata cento anni fa in Italia, e che oggi potremmo definire archistar del suo tempo».
La Giuria, come per la scorsa edizione, sarà volutamente al femminile e composta da professioniste di eccellenza affermatesi nella promozione di una visione responsabile e innovativa in ambito architettonico o socio-economico.
Per l’Edizione 2014 la Giuria sarà composta da Shaikha Al Maskari (businesswoman di Abu Dhabi e membro del Consiglio Direttivo dell’Arab International Women’s Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello Studio Odile Decq di Parigi), Louisa Hutton (inglese, socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Maniratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana fortemente impegnata nel sociale), Samia Nkrumah (ghanese, presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Kazuyo Sejima (titolare con Ryue Nishizawa dello studio d’architettura SANAA di Tokyo), Benedetta Tagliabue (socia fondatrice con Enric Miralles dello studio d’architettura EMBT di Barcellona), Martha Thorne (statunitense, direttore Pritzker Prize), Elena Zambon (presidente dell’azienda farmaceutica italiana Zambon Spa).
«È interessante vedere cosa stanno facendo le donne in architettura – ha affermato Benedetta Tagliabue, giurata dell’arcVision Prize e fondatrice con Enric Miralles dello studio d’architettura EMBT – perché ancora non sappiamo se noi donne siamo capaci di fare un’architettura leggermente diversa, più sensibile, e se siamo in grado di dirigere uno studio di architettura alla nostra maniera. Nella passata edizione abbiamo assegnato la vittoria a Carla Juaçaba, architetto di cui abbiamo apprezzato l’intelligenza progettuale e l’ecosostenibilità, che per noi architetti non dovrebbe essere un tema del futuro ma un tema attuale. Sono molto curiosa – ha concluso Benedetta Tagliabue – di vedere i progetti e i lavori delle candidate di questa nuova edizione».
Nelle scorse settimane un gruppo di Advisor, scelti tra architetti, docenti, critici, rappresentanti dei media del settore, hanno avanzato le candidature per l’edizione 2014.
La Commissione tecnico-scientifica ha poi definito la short list da sottoporre al giudizio della Giuria che si riunirà a Bergamo dal 5 al 7 marzo.
I risultati saranno resi ufficiali la sera del 7 marzo con una conferenza stampa della Giuria presso i.lab, il centro ricerca e innovazione del Gruppo, per essere divulgati l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.
Anche quest’anno i progetti e i profili delle architette finaliste saranno inseriti in una pubblicazione speciale di arcVision, rivista edita da Italcementi dal 1997 con l’obiettivo di avvicinare cultura d’impresa e cultura architettonica.
Nel corso della conferenza stampa, Stefano Casciani –- direttore scientifico di arcVision Prize Women and Architecture, si è soffermato sulla figura di Lina Bo Bardi: “Il Premio Speciale a Lina Bo Bardi rappresenta un riconoscimento a tutte le progettiste che nell’epoca della modernità hanno lottato e lottano per l’affermazione del ruolo paritario della donna nell’impegno civile e nello sviluppo di una cultura del progetto egualitaria, progressista e solidale. Lina Bo Bardi è internazionalmente riconosciuta come un’autentica figura di culto nella storia di questa lotta, con il suo contributo allo sviluppo di architetture profondamente moderne per implicazioni sociali, ingegnosità strutturale e vocazione educativa. Il MASP (Museo d’Arte della città di San Paolo), la Casa de Vidro (oggi sede della Fondazione Lina e P.M. Bardi), il Centro sociale SESC-Pompéia sono ancora oggi centri attivi di promozione artistica ma anche testimonianze di una poetica unica e originale, con cui Lina Bo Bardi ha indicato a tutte le donne architetto la strada di una ricerca espressiva pienamente autonoma. Siamo molto felici di essere riusciti a coinvolgere nel nostro Premio l’Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi. Il 7 marzo, in occasione della premiazione dell’arcVision Prize, ci sarà un riconoscimento speciale e una lecture proprio sulla figura di questa straordinaria donna”.
Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi
L’Instituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi è stato fondato nel 1993 con lo scopo di preservare e promuovere il lavoro dei coniugi Bardi, rispettivamente architetto e critico d’arte che hanno svolto un ruolo di pionieri nello sviluppo della cultura artistica moderna in Brasile. Oltre a diffondere e tutelare i diritti d’autore sul lavoro e l’eredità culturale dei Bardi, l’Instituto sostiene la conoscenza della cultura artistica brasiliana a livello nazionale e internazionale, attraverso mostre, conferenze, pubblicazioni. Sede dell’Instituto è la Casa de Vidro (Casa di Vetro), progettata e realizzata da Lina nel 1950 come abitazione privata a San Paolo del Brasile. Alla sua morte, avvenuta proprio nella Casa di Vetro nel 1992, il marito Pietro ha donato l’edificio all’Instituto. Esempio mirabile dell’opera innovatrice di Lina in architettura, la Casa de Vidro è stata dichiarata parte del patrimonio architettonico nazionale, accoglie la biblioteca, un ricco archivio di materiali e documentazioni (fotografie, film, video) e parte della collezione d’arte dei coniugi Bardi. http://www.institutobardi.com.br
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Nell’occasione Italcementi ha presentato arcvision.org, piattaforma di analisi e approfondimento sui temi del costruire e dell’architettura, un ulteriore segno dell’attenzione del Gruppo per la formazione di una cultura progettuale dell’innovazione. Quest’iniziativa è un modo diverso di raccontare una lunga storia di sperimentazione applicata al materiale cemento, dall’istituzione della Scuola F.lli Pesenti presso il Politecnico di Milano negli anni Venti alla creazione nel dopoguerra dell’ISMES, istituto sperimentale sul comportamento statico e dinamico delle strutture in cemento armato, proseguendo nel tempo attraverso numerosissime collaborazioni con i grandi maestri dell’architettura, come Gio Ponti, Pier Luigi Nervi, Frank O. Gehry, Dominique Perrault, Santiago Calatrava, Zaha Hadid, Richard Meier e tanti altri ancora.
arcvision.org si propone come un viaggio nella storia dell’esperienza di Italcementi Group e l’architettura, tra voci, argomenti, link, immagini e categorie. Attualità e innovazioni, dunque, notizie di prima mano e forum, ma anche archivio specialistico in continuo aggiornamento e costantemente arricchito con trattazioni e ricerche originali. Il progetto consiste nella redazione di materiale educativo rivolto a ogni tipo di esperienza progettuale, dall’università allo studio d’architettura, dall’azienda di prodotti per l’edilizia agli specialisti di cantiere, dallo studioso di estetica al giornalista della stampa di settore. Un invito a conoscersi e confrontarsi, a intervenire e contribuire alla raccolta e allo scambio di conoscenze e competenze. http://www.arcvision.org
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