Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Sabato 19 Dicembre 2020
Premio Natale Ucsi 2020
Riconoscimento a Emanuele Roncalli
C’è anche il collega giornalista de L’Eco di Bergamo Emanuele Roncalli tra i premiati con il Premio Natale Ucsi 2020. Il presidente di Giuria don Bruno Cescon: «Premiati anche articoli e servizi che hanno messo in luce l’aspetto più umano, solidale, affettivo ed emotivo della pandemia. Segno di una informazione corretta, seria, documentata».
La pandemia non ha fermato il Premio Natale Ucsi, premio giornalistico nazionale promosso dall’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana), sezione di Verona, che anche quest’anno ha attratto 154 candidature da tutta Italia. Questa mattina, nella Sala Blu di Palazzo Barbieri, pur in forma ristretta e nel rispetto delle procedure anti-Covid, si è svolta la cerimonia di premiazione.
I vincitori della XXVI edizione, premiati in videocollegamento, sono stati: Emanuele Roncalli de L’Eco di Bergamo (Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Stampa), Anna Maria Cremonini della Tgr Rai Emilia Romagna (Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Tv), Cristina Carpinelli di Radio24 (Premio Ucsi-Fondazione Cattolica alla Radio), Felice Florio della testata web Open.online (premio speciale Targa Athesis), Linda Marino, del settimanale F (premio speciale Il Genio della donna-Fondazione Banca Popolare di Verona), e Luigi Accattoli (premio speciale della Giuria «Giornalisti e società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo»), giornalista vaticanista, autore di tre antologie intitolate Cerco fatti di Vangelo, che oggi sul suo blog www.luigiaccattoli.it raccoglie «Storie di pandemia».
Assegnate anche tre menzioni, andate a Mariangela Bonfanti, Elena Miglioli e Maura Bertanzon.
«I media sono lo specchio della nostra società, ed è per questo che molti contributi candidati a questa edizione non hanno potuto prescindere dall’emergenza sanitaria che ci attanaglia da inizio 2020, e che ci impedisce di lavorare con la consueta serenità», ha commentato in streaming il presidente della Giuria del Premio don Bruno Cescon, attestando l’eccellente qualità di tutti i servizi pervenuti. «La pandemia di per sé non è certo un bene, ma ci spinge ancora una volta a interrogarci sul senso della vita e della morte, sulla precarietà dell’essere umano. I lavori candidati, infatti, più che cavalcare la notizia del terribile flagello, ne hanno messo in luce l’aspetto più umano, solidale, affettivo e anche emotivo. Pertanto, anche quest’anno, abbiamo premiato l’informazione corretta, seria, documentata. Abbiamo constatato - ha proseguito Cescon - che sono aumentate le informazioni, ma forse non l’informazione. Il nostro premio, si inserisce dunque in questa grande corsa dei sistemi di comunicazione, vecchi e nuovi, di informare sulla valanga di avvenimenti che si stanno susseguendo a livello mondiale, senza lasciarsi da essi travolgere».
«Nel nuovo scenario segnato dal Covid, abbiamo sentito esperti che hanno detto di tutto e il contrario di tutto», ha quindi rimarcato Federico Sboarina, sindaco di Verona, introdotto da Stefano Filippi, presidente dell’Ucsi Verona. «Io stesso ho dovuto modificare la mia comunicazione istituzionale, per non ingenerare il panico. Mai come ora c’è davvero bisogno di dare messaggi di positività. E io ringrazio i premiati per aver saputo fare questo anche in tempo di “guerra”».
© RIPRODUZIONE RISERVATA