Porta Sant’Alessandro si accende
tra luci e architetture sonore - Foto e Video

Grande partecipazione per l’apertura di «contemporary locus 7», progetto che coinvolge artisti contemporanei nell’interpretazione di spazi urbani dimenticati. Dopo l’ex Chiesa di San Rocco, chiusa da 80 anni e riaperta con gli interventi di Margherita Moscardini e Jo Thomas, è la volta di Porta Sant’Alessandro. Appuntamento fino al 24 maggio.

Per contemporary locus 7 Heimo Zobernig e Davide Bertocchi occupano in maniera distinta ma complementare il salone di Porta Sant’Alessandro, volutamente lasciato nella sua possente e vasta essenzialità. Zobernig, con la sua opera (Untitled, Vienna Venezia) impegna lo spazio con una grande installazione composta da 11 moduli autonomi realizzati in vetro soffiato di Murano, prezioso materiale che evoca l’origine stessa della porta inserita nella cinta muraria veneziana.

Bertocchi, con la sua installazione dal titolo «Polyphonic Door» utilizza il suono – le sue architetture e modificazioni – come espressione e veicolo d’interazione con il luogo, connettendo la dimensione antica con quella odierna della porta, cioè la parte alta “segreta e silente” con la bassa, ancora “movimentata e vivace”.

#contemporarylocus7in questo weekend di pasqua il nostro team di accoglienza vi aspetta per visitare la mostrasabato-domenica9.00-13.00; 15.00-19.00

Posted by contemporary locus on Venerdì 3 aprile 2015

Contemporary locus è un progetto che costruisce connessioni tra arte contemporanea e tessuto urbano aprendo luoghi segreti, dimenticati o dismessi. Coinvolgendo artisti diversi per sensibilità, percorso e geografia, contemporary locus ripropone, attraverso la sperimentazione artistica, luoghi altrimenti invisibili richiamando su di essi una nuova e partecipata attenzione.

Con l’obiettivo di proseguire e approfondire l’esperienza attuata nel corso dei quattro anni di attività (2011-2014), contemporary locus amplia le sue pratiche di sperimentazione artistica e progettuale con la chiamata di altri artisti contemporanei italiani e internazionali, coinvolgendoli dentro luoghi ancora “inediti” restituiti all’attualità attraverso le loro interpretazioni. Il progetto ribadisce così la sua volontà di diffondere processi partecipativi alla cultura contemporanea dentro il tessuto della nostra storia e del nostro paesaggio. Contemporary locus, associazione culturale ONLUS fondata nel 2012, prosegue la propria ricerca proponendo nuove e temporanee relazioni tra forme d’arte del presente e del passato.

I luoghi aperti nella prima edizione sono stati il Luogo Pio Colleoni, residenza quattrocentesca nel cuore di Città Alta fondata dal condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, in cui sono intervenuti gli artisti Huma Bhabha e Francesco Carone; la Cannoniera San Giacomo, parte delle Mura Venete e una delle più importanti testimonianze italiane dell’architettura militare del Cinquecento, nella quale hanno lavorato Anna Franceschini e Steve Piccolo; e l’ex Hotel Commercio, parte dell’antico complesso conventuale di S. Spirito del XIV secolo e più antico luogo di accoglienza della città, in cui l’intervento di Francesca Grilli e Vlad Nancane ha permesso la riapertura. Nel 2013 hanno visto l’apertura straordinaria il Teatro Sociale di Bergamo Alta, con un’installazione video site specific di Grazia Toderi che ha permesso la fruizione dello spazio simultaneamente in una dimensione passata e presente, e la casa privata Angelini – sede espositiva della più recente esposizione - che nasconde e conserva la Domus Lucinae, una meravigliosa domus romana risalente al I e III secolo d.C. e restituita attraverso la sensibilità del giovane artista Tony Fiorentino.

Artisti contemporanei, italiani e stranieri, hanno di volta in volta interpretato gli spazi prescelti con lavori site specific, per la costruzione di nuove potenzialità e reti tra persone e luoghi, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie che hanno reso possibile l’accesso a un pubblico diversificato, vicino e lontano.

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