Pio Manzù, designer e fotografo
Mostra alla Galleria Manzoni

Erano i primi Anni Settanta. Celentano e Claudia Mori vincevano il festival di Sanremo. Un caffè costava 70 lire, un chilo di pane 230 lire, un litro di benzina 160 lire e lo stipendio medio di un lavoratore era di 120.000 lire mensili. Erano anni di grande cambiamento e anche la Fiat mandava in pensione la mitica 850, lanciando la A112 (con il marchio Autobianchi) anche se il gran balzo avverrà nel 1971 con la city car Fiat 127.

Il prototipo era cominciato a circolare furtivamente e ben nascosto a Torino e Mirafiori l’anno precedente. Al debutto in strada fu un successo. Anzi un successone firmato nientemeno che da un bergamasco.

È infatti Pio Manzù, figlio del grande scultore Giacomo Manzù, a disegnare le innovative forme dell’utilitaria, la linea insolita sotto la quale batte un motore di 47 cavalli. Quest’innovativa vettura trainerà la Fiat al vertice della classifica delle vendite e diventerà l’auto dell’italiano medio. A distanza di 35 anni dal «battesimo» della Fiat 127, sicuramente uno dei modelli di maggior successo della storia dell’industria automobilistica italiana, Bergamo ricorda il suo grande designer, Pio Manzù – prematuramente scomparso nel 1969, all’età di soli 30 anni – con una mostra che segna anche l’apertura ufficiale della nuova Galleria Manzoni in via San Tomaso 66 a Bergamo.

Definito da Gillo Dorfles «uno dei più seri realizzatori di una nuova corrente del design italiano contemporaneo», Pio Manzù nella sua pur breve carriera ha lasciato un segno forte non solo per la Fiat 127, ma anche per aver collaborato con altre grandi aziende per le quali firmò alcuni oggetti di successo quali: la lampada Parentesi per Flos, frutto della collaborazione con Achille Castiglioni; il Cronotime per Alessi e il Portaoggetti da scrivania per Kartell. A Pio Manzù è fra l’altro intitolato il Centro Internazionale Ricerche di Rimini, un organismo consultivo legato alle Nazioni Unite.
Nato a Bergamo nel 1939, Pio Manzù era stato il primo italiano a diplomarsi nella sezione design industriale alla Hochschule für Gestalttung di Ulm considerata, insieme al Bauhaus, una delle più importanti istituzioni per lo studio delle discipline legate al design.

La Galleria Manzoni proporrà dal prossimo 21 novembre (vernissage alle ore 18) al 28 gennaio 2007 una mostra che farà conoscere non solo il designer, ma in particolare anche il fotografo Pio Manzù. L’esposizione in via San Tomaso presenterà infatti una serie di ritratti eseguiti da Manzù tra il 1958 e il 1969. Attraverso la macchina fotografica l’artista ha ritratto, osservandole nella loro quotidianità, alcune tra le principali personalità del Novecento italiano e non: Morandi, Salvadori, Quasimodo, Kokoschka, Brandi e Giacomo Manzù. La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Magnolia Edizioni introdotta da un saggio di Roberta Valtorta. L’esposizione resterà aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle19. Per informazioni tel./fax 035.270286 www.galleriamanzoni.it [email protected](21/11/2006)

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