Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Lunedì 16 Gennaio 2017
Paolo Rossi al Teatro Donizetti
In scena «Molière: la recita di Versailles»
Da giovedì 19 a domenica 22 gennaio (ultime repliche martedì 28 febbraio e mercoledì 1 marzo) va in scena Paolo Rossi con «Molière: la recita di Versailles».
Prosegue al Teatro Donizetti la stagione di prosa. Da giovedì 19 a domenica 22 gennaio (alle 20,30; domenica 22 ore 15,30), con ultime repliche martedì 28 febbraio e mercoledì 1 marzo, i riflettori saranno puntati sull’istrionico talento di Paolo Rossi e sul suo Molière: la recita di Versailles, spettacolo nel quale il vulcanico attore si alterna nelle vesti di Molière e di se stesso, capocomico intento a comandare la sua compagnia.
Sul palcoscenico Paolo Rossi sarà quindi affiancato da un nutrito gruppo di attori: Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Bika Blasko, Riccardo Zini, Karoline Comarella, Paolo Grossi. Lo spettacolo, scritto da Paolo Rossi e Giampiero Solari su un canovaccio di Stefano Massini, si avvale della regia dello stesso Solari. Scene e costumi Elisabetta Gabbioneta; luci Gigi Saccomandi. Canzoni originali di Gianmaria Testa; musiche eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso. Produzione Teatro Stabile di Bolzano.
In Molière: la recita di Versailles, riscrittura dell’Improvvisazione di Versailles, testo creato da Molière nel 1663, il pubblico viene coinvolto in un serrato gioco a di rimandi e parallelismi. Il rapporto tra l’uomo Molière e le sue opere era strettissimo, proprio come accade in questa nuova commedia che vuole essere un anarchico viaggio nel tempo intessuto da folgoranti estratti da almeno tre dei capolavori del celebre commediografo francese, Il Misantropo, Il Tartufo e Il Malato immaginario, per l’occasione tradotti e adattati dal drammaturgo Stefano Massini.
In scena però, questi grandi capolavori di Molière non vengono attualizzati, ma vissuti dalla compagnia di oggi attraverso riflessi e specchi temporali con quella di fine Seicento. Dice in proposito lo stesso Paolo Rossi: «Molière mi attira perché subisco il fascino di quell’epoca; da capocomico, mi sento vicino a lui, ai suoi problemi, sia nella vita sia nella gestione della quotidianità del teatro. Mi attira perché è trasgressivo e innovatore, ma con ampio sguardo verso la tradizione».
Nell’Improvvisazione di Versailles, Molière metteva in scena se stesso con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume. La continua ricerca di una nuova cifra stilistica che rendeva ogni spettacolo di Molière un manifesto per una recitazione più naturalistica e al passo con i tempi, ci porta direttamente ai nostri giorni, come recita un passo dello spettacolo: «Oggi recitano tutti, i commercialisti, i dottori, i politici. Quelli che recitano peggio sono gli attori, se continuano a recitare alla vecchia maniera». Paolo Rossi e Giampiero Solari teorizzano la coesistenza sul palco dell’attore, colui che conosce il mestiere, dei personaggi che evoca e interpreta, e della persona stessa: Molière: la recita di Versailles è uno spettacolo che viene creato e ricreato ogni sera dall’estro di Paolo Rossi e dalla agguerrita compagine di attori che lo asseconda.
I prossimi appuntamenti per la «Stagione di Prosa» e «Altri Percorsi»: Edipus di Giovanni Testori, con Eugenio Allegri, il 26 gennaio al Teatro Sociale per «Altri Percorsi»; La Pazza della porta accanto con Anna Foglietta, dal 31 gennaio al 5 febbraio al Teatro Donizetti per «Stagione di Prosa».
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