Palma e la moda
In scena il tessile orobico

Andare alla mostra di Palma il Vecchio con una chiave di lettura non solo artistica, ma volta a scoprire - attraverso gli occhi del maestro - l’ingegno e l’abilità delle genti bergamasche dedite al tessile.

A raccontare questa storia, fatta di tessuti pregiati, imprenditorialità e ingegno è il Gruppo Tessili e Moda di Confindustria che, in occasione della mostra in Gamec, ha pubblicato «A regola d’arte. Tessile/moda tra storia e futuro», testo curato da Maria Mencaroni Zoppetti e realizzato in collaborazione con l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti e la Fondazione Credito Bergamasco, nonché dello stesso Credito Bergamasco, presso il quale la pubblicazione sarà distribuita a chi lo desidera, gratuitamente.

Un testo dai contenuti storico-artistici che esplora il mondo della manifattura negli anni laboriosi e vitali di Palma il Vecchio a Venezia, dove i bergamaschi erano protagonisti attivi. Un racconto di grande interesse che ha saputo mixare le opere dell’artista di Serina con note storiche e testi del tempo. «Sin dal Medioevo, dai paesi e dalle valli montuose della Bergamasca partirono per il mondo giovani in cerca di fortuna e proprio dalla metà del 1400 questo fenomeno fu ancora più evidente: portavano con sé know how e competenze (e capitali), e sempre molta intraprendenza» spiega Mencaroni Zoppetti.

Il settore tessile in quegli anni era in fermento e Palma era coinvolto in quel processo: «La caratteristica delle sue opere è proprio in quel mondo di vesti e colori, la sua capacità – unica e distinguibile da tutti – di esaltare l’opulenza di metri e metri di sete lucenti, di bissi di lini del più candido bianco, di veli trasparenti su damaschi dagli esotici disegni, di panni di lana che, nei verdi intensi, nei gialli carichi, nei legnosi marroni raccontano la perizia degli artigiani che li hanno prodotti» continua la ricercatrice.

Lo sguardo del pittore racconta così un tessuto sociale e imprenditoriale che è proprio quello dei bergamaschi, eccellenza nel settore della produzione e del commercio di lana, seta e lino. Un mondo florido di artigiani che, tornando sul territorio d’origine, hanno portato in Bergamasca nuove competenze ed esperienze: da qui un mondo tessile di gusto raffinato, un settore – quello della manifattura – che si è evoluto nel tempo, ma sempre con lo stesso spirito d’iniziativa, il desiderio di scoperta e di conoscenza del mondo, la giusta flessibilità e capacità di adattamento. Dai tempi di Palma fino a oggi.

La pubblicazione fa parte di un pacchetto di iniziative organizzate dal Gruppo Tessili di Confindustria legate a Palma il Vecchio. Tra queste anche la fornitura dei tessuti pregiati utilizzati per l’allestimento della mostra (a cura di Kohro, del Gruppo Martinelli Ginetto), una serata a maggio in Gamec dedicata alle aziende tessili e del settore moda, ma soprattutto l’iniziativa «Fabbriche aperte», per permettere al pubblico di visitarele eccellenze di questo settore oltre che i luoghi del Palma. 
Fabiana Tinaglia

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