Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 06 Ottobre 2016
Omar Sosa e Yilian Cañizares
Al Donizetti un assaggio di Bergamo Jazz
Mentre il direttore Artistico Dave Douglas sta ultimando il cartellone della prossima edizione (19 - 26 marzo), che verrà illustrato a pubblico e stampa il 10 dicembre, Bergamo Jazz offre, grazie alla preziosa collaborazione di Bergamo Scienza, una significativa anteprima: sabato 8 ottobre (ore 21), al Teatro Donizetti, i due festival propongono insieme il concerto del duo formato dal pianista Omar Sosa e dalla violinista e cantante Yilian Cañizares.
Il concerto, ad ingresso gratuito previa presentazione del voucher di prenotazione, si preannuncia nel segno del sold out: per far fronte alle numerose richieste è stata attivata una lista d’attesa. Per info: www.bergamoscienza.it
I due artisti cubani, il cui sodalizio ha già ottenuto apprezzamenti in Francia e Italia, presenteranno nella speciale occasione i brani che faranno parte del loro primo album, dal titolo Aguas. Ora festosa e ritmicamente accattivante, ora profondamente lirica e poetica, la musica di Omar Sosa e Yilian Cañizares affonda le proprie radici nella tradizione cubana aprendosi ad altre influenze, jazz compreso.
Originario di Camaguey, Omar Sosa è uno di quei nomi che non hanno più bisogno di molte presentazioni. Il compositore e pianista di Camaguey, classe 1965, nominato sette volte ai Grammy, è uno degli esponenti più versatili dell’odierna scena del jazz e della world music. È stato infatti capace di fondere mirabilmente un’estesa gamma di elementi linguistici del jazz, etnici e di elettronica con le sue radici afrocubane, riuscendo a creare sonorità fresche e originali, dal forte sapore latino, ma lasciando sempre grande spazio all’improvvisazione. La carriera di Sosa incarna la mentalità aperta di un artista giramondo (ha vissuto nel nord e nel sud America, a Cuba ed ora risiede in Spagna) e visionario, che ha lavorato incessantemente per cercare di costruire una visione musicale coerente e personale, davvero cosmopolita. Una ventina di dischi da leader in circa un quarto di secolo di attività professionale parlano da soli. Dentro una così nutrita produzione musicale, vi sono ben sei album di piano–solo (l’ultimo, Senses, è del 2014), e alcuni dischi in duo con il trombettista Paolo Fresu (già Direttore Artistico di Bergamo Jazz dal 2009 al 2011), l’ultimo dei quali è il recentissimo Eros.
Yilian Cañizares è nata a L’Avana. Talento precoce, a soli sette anni viene ammessa alla prestigiosa Accademia di Musica Manuel Saumell per studiare violino. Nel 1995 vince una borsa di studio per perfezionarsi a Caracas, e due anni dopo ottiene l’ammissione ad un Conservatorio in Svizzera, dove si trasferisce. Ma la sua natura di artista curiosa ed onnivora la condurrà presto alla ricerca di nuovi sbocchi creativi. Decide così di iniziare a cantare, e guarda con grande interesse al jazz, trovando nel violinista francese Stéphane Grapelli un maestro cui ispirarsi. Forma un quartetto che chiama Ochumare, come la divinità Orisha degli arcobaleni, con cui vince nel 2008 un importante premio al festival jazz di Montreux. Con lo stesso gruppo incide anche i suoi due primi dischi, nel 2009 e 2011. Ma la fama internazionale arriva nel 2013, con l’album Ochumare, il primo a suo nome. Il successo viene quindi confermato due anni dopo dal nuovo lavoro, Invocaciòn. Il suo stile riflette una grande varietà di influenze, con tocchi di jazz, musica classica e musica cubana. Qualche critico ha parlato di un’orchestrazione jazz mescolata ad un rituale Yoruba: Yilian Cañizares canta in spagnolo, yoruba e francese, ed uno dei suoi tratti distintivi è proprio la naturale capacità di cantare e suonare il violino allo stesso tempo.
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