Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Venerdì 25 Aprile 2014
Omaggio a Fabrizio De André
«Le cattive strade» al Creberg Teatro
Venerdì 9 maggio alle ore 21 riprende la programmazione in via Pizzo della Presolana con «Le Cattive Strade», incontro - spettacolo scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi, che in novanta minuti ripercorre la carriera di Fabrizio De André.
Manca poco alla chiusura della stagione teatrale 2013/2014 del Creberg Teatro Bergamo. Dopo il tour de force di spettacoli di aprile, venerdì 9 maggio alle ore 21 riprende la programmazione in via Pizzo della Presolana con «Le Cattive Strade», incontro - spettacolo scritto e interpretato da Giulio Casale e Andrea Scanzi, che in novanta minuti ripercorre la carriera di Fabrizio De André.
Scanzi, giornalista, autore teatrale e scrittore, racconta gli snodi del percorso artistico del poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano gli intermezzi musicali del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare con rispetto, personalità ed eclettismo il repertorio di Faber. L’incontro, che racconta anche il De André meno noto, non desidera canonizzare o - peggio ancora - santificare l’artista. Al contrario, Le Cattive strade intende raccontare, senza agiografie ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni (anche musicali) di un intellettuale inquieto. Scomodo. Irripetibile.
Lo spettacolo comprende la proiezione di filmati originali di Fabrizio De André, estratti audio, foto rare, ed esecuzioni dal vivo in acustico e anche su base. Da Geordie a Brassens, dal Suonatore Jones alla Canzone del Maggio, da Se ti tagliassero a pezzetti fino ad Anime Salve, senza dimenticare la produzione dialettale e l’apporto fondamentale dei tanti collaboratori avvicendatisi accanto a lui.
«Di Fabrizio De Andrè si parla tanto. Forse troppo – dice Andrea Scanzi – Un talento inquieto, spigoloso, quasi mai facile. Un uomo bruciato dal desiderio quasi inconscio, e talora da lui stesso mal sopportato, di inseguire e concretizzare rivoluzioni continue. Nessun desiderio di raccontare un santino; molta voglia di restituire gli snodi di un artista vero. Tra i più grandi del Novecento italiano».
«De Andrè è stato uno tra i più importanti cantautori del secolo scorso – continua Giulio Casale – Ognuno di noi che provi a fare oggi il suo mestiere, gli deve almeno un pezzo della propria chitarra, del proprio cercare e spesso non trovare una voce, e un tono, altrettanto autorevole, impeccabile. Questo basti a darci il senso di restituzione, per il tanto ricevuto. Fuor di retorica, ma proprio solo di pancia, e di cuore».
Info e biglietti su www.crebergteatrobergamo.it e www.ticketone.it
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