Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Mercoledì 04 Giugno 2014
Mastrovito colora New York
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Con palloni da calcio e della polvere di pittura un gruppo di ragazzi di Bushwick, la zona della New York con il più alto tasso di abbandono scolastico, sono stati protagonisti di una performance di arte contemporanea firmata da Andrea Mastrovito.
Con palloni da calcio e della polvere di pittura un gruppo di ragazzi di Bushwick, la zona della New York con il più alto tasso di abbandono scolastico, sono stati protagonisti di una performance di arte contemporanea firmata da Andrea Mastrovito.
«Kickstart», «calcio d’inizio» è il titolo di questo progetto pensato dall’artista che da qualche anno vive tra la Grande Mela e Bergamo, realizzato nel giro di due giorni tra il 28 e 29 maggio in un cortile abbandonato, circondato da muri scrostati al 185 di Suydam Street nei pressi della Chiesa di St. Joseph.
«In questa zona la qualità della vita è molto bassa, a Manhattan è tutt’altra cosa – ha spiegato Mastrovito - tanta gente è appena emigrata dai paesi del Sud America, non sa la lingua, magari non ha neanche un lavoro: l’obiettivo di questo progetto era portare una cosa buona in un contesto simile e creare comunità».
Così oltre cento ragazzi della zona si sono divertiti a lanciare palloni contro il muro, «colpendo delle mascherine a grandezza naturale dei ritratti che gli ho fatto, assemblati in un’unica immagine che comprende anche tutto ciò che sognerebbero, riportato su carta da me: fondere il mio linguaggio con il loro, rispettandolo è stato molto complicato». L’idea risale al dicembre scorso, quando l’artista guardando una pallonata su un muro ha cominciato a pensare che «una cosa considerata negativa, come il segno di una palla, avrebbe potuto diventare un’opera – spiega - così ho pensato di riconnotare lo “sporco” in un modo diverso e quando ho visto il cortile fatiscente che avevano a disposizione Padre Vincenzo e Padre Claudio, impegnati con le comunità latinoamericane della zona, ho capito di aver trovato il contesto ideale per questo lavoro».
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