Mosaici, tombe, dipinti e archi
A Bariano si scopre l’antica Roma

La cascina abbandonata accanto alla ferrovia, fra Bariano e Morengo sembrava destinata alla distruzione. Invece un impresario del posto l’ha acquistata per farci la sua casa. Ma quando ha cominciato a lavorare si è subito reso conto di essersi imbattuto in uno scrigno: da sotto gli intonaci emergevano affreschi, murature antiche, antichissime, muri fatti in cocciopesto, parti di mosaico sotto i pavimenti... Un tesoro nascosto, una villa romana sopravvissuta al tempo

Sopravvissuta al tempo perché alla villa era annesso un tempio e quel tempio venne trasformato in una chiesetta paleocristiana, poi in un battistero mentre i muraglioni della villa divennero parte di una grande chiesa costruita probabilmente attorno al X secolo e di cui non restava quasi più nulla.

I lavori di scavo sono stati seguiti dalla Sovrintendenza archeologica della Lombardia con Maria Fortunati, responsabile per i ritrovamenti di età romana e medievale. La cascina è di proprietà di un imprenditore edile, Giancarlo Suardi, la chiesetta appartiene alla diocesi di Bergamo.

L’intervento di recupero architettonico ha riguardato sia la cascina, ex convento dei Neveri, sia la chiesetta.

È un’opera di architettura contemporanea che lascia a bocca aperta; lo stesso sovrintendente per i Beni architettonici e paesaggistici, Giuseppe Napoleone, ha espresso la sua ammirazione, ha parlato di un recupero effettuato «con fiducia e coraggio nel segno contemporaneo». Vetri e metallo consentono di accedere a questo luogo, di goderne la bellezza nella maniera meno intrusiva che si possa pensare. Si cammina sui vetri che proteggono le tombe romane del I secolo, le tombe longobarde, quelle medievali.

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