Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Mercoledì 17 Luglio 2019
Miglior documentario per il cinema 2019
Premio Solinas, due bergamaschi in finale
Sono Mattia Colombo, di Treviglio, e Chiara Cremaschi, di Bergamo: selezionati con altri otto candidati dalla giuria, che ha esaminato 65 progetti.
I bergamaschi Mattia Colombo e Chiara Cremaschi sono tra i finalisti della prima fase del concorso Premio Solinas-Miglior documentario per il cinema 2019, in collaborazione con Apollo11. La giuria (composta da Marcantonio Borghese, Federica Di Giacomo, Ilaria Fraioli, Elio Mazzacane, Edoardo Morabito, Antonio Pezzuto, Cristina Piccino, Andrea Sanguigni e Giovanni Spagnoletti) dopo aver esaminato i 65 progetti presentati in forma anonima, ha selezionato i dieci finalisti a cui vengono assegnate Borse di sviluppo per un ammontare complessivo di 4.000 euro, da suddividere tra gli stessi finalisti che concorrono all’assegnazione del Premio Solinas-Miglior documentario per il cinema di 6.000 euro. La dotazione del Premio e delle Borse di sviluppo è messa a disposizione dalla Siae, Società italiana degli autori ed editori.
Mattia Colombo, classe 1982, nato a Treviglio, documentarista, il suo primo cortometraggio documentario «Il Velo» è stato in competizione a Visions du réel, Eiff (Edinburgh international film festival), Afi Silver docs discovery, Dialektus film festival e XI Circuito off (Venezia), dove ha vinto due premi. Il lungometraggio documentario «Alberi che camminano», scritto con Erri De Luca e distribuito da Feltrinelli, è stato in competizione in diversi festival internazionali tra cui Festival dei popoli 2014, Slamdance film festival (Sundance) e Trento film festival. Il lungometraggio documentario «Voglio dormire con te», vincitore del Premio Corso Salani e finalista al bando In Progress di Filmmaker, finalista al Premio Solinas Documentario per il Cinema e accolto in residenza a Péripherie Cineastes en Residence (Parigi), è stato in competizione a Cinéma du réel 2015, Biografilm Festival, Etats généraux du film documentaire (Lussas), Filmmaker festival, Pesaro film festival, Pink apple (Zurigo).
Il lungometraggio documentario «Il passo», scritto e diretto con Alessandra Locatelli e Francesco Ferri, una produzione Start e Rai Cinema, è stato presentato a Visions du réel (Nyon) ed è stato evento speciale a Filmmaker festival. Ha diretto «Ritmo Sbilenco», il doc. su Elio e le Storie Tese, evento speciale alla Festa del Cinema di Roma e distribuito in sala e in home video da Cinema Wanted e Feltrinelli Real Cinema. È del 2017 «Uninvited», il doc. biografico su Marcelo Burlon, stilista outsider e dj, uscito nelle sale italiane e distribuito in home video da Cecchi Gori Entertainment. Insieme a Valentina Cicogna attualmente sta lavorando al progetto «Morti senza nome», film documentario sull’attività del Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontoiatria forense di Milano. Il progetto è stato finalista al Premio Solinas Documentario per il Cinema 2017. Mattia Colombo alterna all’attività di regista quella di docente, coordinando stabilmente i master organizzati da OffiCine, Laboratorio di Alta formazione cinematografica fondato da Anteo Spazio Cinema e Ied. Il suo progetto per il Premio Solinas, scritto insieme a Gianluca Matarrese, si intitola «Andata e Ritorno» (titolo originale «Il Posto»). In Italia centinaia di infermieri appena diplomati o in cerca di lavoro si devono spostare dal Sud al Nord per sostenere i maxi concorsi pubblici. I posti di lavoro sono pochissimi e molti di loro sono costretti a provare in diverse città. Così la spesa per questi viaggi diventa proibitiva. Ma due infermieri di Salerno hanno avuto un’idea: affittare degli autobus per far viaggiare di notte i candidati. A prezzi bassissimi. Un doc. a bordo di questi autobus, un film che racconta una vita in viaggio low-cost alla ricerca di un posto fisso.
Chiara Cremaschi, nata a Bergamo, dopo il diploma classico comincia a occuparsi di cinema collaborando con il festival Bergamo Film Meeting e lavorando sui set come segretaria di edizione e assistente alla regia. Si laurea in Filmologia con la tesi «Il problema dell’attrice nel cinema italiano» al Dams di Bologna. Frequenta il corso di sceneggiatura dell’Agis-cinema Anteo. In seguito frequenta l’Arista development workshop a Roma e lo stage agli Ateliers Varan, «Réalisation de films documentaires». Con la prima sceneggiatura «Il cielo stellato dentro di me» ottiene la Menzione speciale al Premio Solinas 1998 e il Premio Film Made in Italy di Rai-International. I due soggetti originali «Senza di voi» e «Rumori di fondo-Archiviato come ordinario» ottengono la segnalazione al Premio Solinas-scrivere per il cinema 1999 e 2001. Il soggetto di adattamento «Quando avevo cinque anni mi sono ucciso» è finalista al Premio Solinas-miglior storia di adattamento 2004. Il progetto «Un’altra vita» è vincitore della Menzione speciale al Premio Solinas-documentario per il cinema 2010. «Senza di Voi-Ceci n’est pas une fuite» è finalista al Premio Solinas-documentario per il cinema 2012. Firma la scrittura di puntata delle serie televisive «Compagni di scuola», «Raccontami» e «Squadra Narcotici», la serie di animazione «Milo» e il mediometraggio di animazione «Penny X».
Scrive il soggetto per il film «Tutto parla di te» di Alina Marazzi, «9 grammi» di Francesca Scalisi, «Fils unique» di Mark Olexa; i documentari «L’uomo che corre» di Andrea Zambelli, «La mia ascia di guerra» di Andrea Zambelli, «Ninna Nanna prigioniera» di Rossella Schillaci. È consulente per la scrittura e gli inserti cinematografici nello spettacolo di live cinema Krisi di Michele Cremaschi. Dirige numerosi cortometraggi, tra cui «Parole per dirlo-dalla parte delle bambine» (Premio miglior regia femminile Festival Internazionale Cinema Giovani 1997. Secondo Premio Valsusa Video Film Festival. Secondo Premio Libero Bizzarri. Segnalazione Fano Film Festival, Menzione Speciale Corto In Bra) e «Dolce attesa (Miglior Film Spazio Italia Fiction, Premio Holden – Fandango, Premio Kodak Torino Film Festival 1999, Rappresentante dell’Italia al Kodak showcase for European New Talents al 53rd Cannes International Festival). Scrive e dirige documentari, tra cui «Quella cosa incredibile da farsi» (vincitore Spazio Italia Festival Sguardi Altrove, Milano 2003), «Indesiderabili e Senza di voi – Ceci n’est pas une fuite» (Vincitore Euroconnection 2012, Finalista al Premio Corso Salani 2013, Menzione speciale della Giuria al Modena Film Festival, selezionato da Adriano Aprà per il circuito Fuorinorma). Nel 2017 ha ottenuto l’Etoile de La Scam come autrice del documentario «Les enfants en prison» di Rossella Schillaci.
Il suo progetto per il Premio Solinas, scritto insieme a Chiara Bazzoli, si intitola «I Sognatori» (titolo originale «Qui sono i miei sogni»). Benedetto arriva all’aeroporto di Zurigo. Angelo a quello di Torino. Pina esce da casa. Rosario chiude il negozio. Eleonora è per strada. Vincenzo entra in Comune di Santa Ninfa. Una voce femminile spiega che l’invito è per chi era bambino nel 1976, ma è aperto a chiunque: non c’è un tempo per smettere di sognare. Entriamo anche in altre sale consiliari: a Gibellina, a Partanna, a Montevago, a Santa Margherita. La voce racconta che la scrittura delle lettere da parte dei bambini ha toccato cuore e mente dei politici di allora e ha fatto iniziare un processo di cambiamento. E’ stata una grande sfida, possibile grazie ai sogni comuni. E ora? Qual è la situazione? Seguiamo i protagonisti: il quotidiano e il confronto nelle riunioni permetteranno di seguire il percorso di scrittura. Le nuove lettere saranno l’ossatura del film che si comporrà fino alla stesura finale.
I dieci finalisti del Premio Solinas Documentario per il Cinema 2019, in collaborazione con Apollo11, sono: «Andata e Ritorno» (titolo originale «Il Posto») di Gianluca Matarrese e Mattia Colombo; «Confini» (titolo originale «Razman») di Riccardo Campagna e Federico Savonitto; «I sognatori» (titolo originale «Qui sono i miei sogni») di Chiara Bazzoli e Chiara Cremaschi; «L’ultimo giorno» (titolo originale «About the end») di Cristina Picchi; «La lingua salvata» (titolo originale Vakhim e i Suoi Fratelli) di Francesca Pirani; Microfisica Del Paesaggio (titolo originale «La Serra Morenica: una microfisica del paesaggio») di Ennio Eduardo Donato; «Non è Roma» (titolo originale «Amor») di Virginia Eleuteri Serpieri; «Punta del diavolo» (titolo originale «Il Domino, il diamante e il diavolo») di Chiara Caterina; «Quel profeta di mio zio» (titolo originale «Il profeta di Assisi») di Giuman Giallo; «Se non mi odi, non mi ami» (titolo originale «Il carattere distruttivo») di Gianandrea Caruso.
Gli autori che accedono alla seconda fase del concorso presenteranno il progetto alla giuria tramite Pitching. Al termine dei Pitch la giuria assegnerà il Premio Solinas Miglior documentario per il cinema.
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