Le opere che espone la pittrice concittadina Maria Macchi al Circolo artistico bergamasco sono l’espressione di una sua esperienza ormai matura e che è sicura garanzia di positivi successi anche per l’avvenire. Successi, sia ben chiaro, che si riferiscono a sempre più nuove evoluzioni sul piano artistico dell’interpretazione della realtà tradotta poi in immagini visive.
Maria Macchi ha dimostrato finora di procedere con ragionata gradualità nel suo «cammino» pittorico in modo da non lasciarsi coinvolgere dalla smania dell’improvvisazione. E così, attraverso una seria e costante applicazione, facendo soprattutto fruttare gli insegnamenti che le suggerivano qualificati nostri maestri" come, per citarne alcuni, Elia Ajolfi, Raffaello Locatelli, Emilio Nembrini, è riuscita a formarsi una sua spiccata personalità senza mai cadere in facili «copiature». Si constata così in Maria Macchi la padronanza del disegno, la sicurezza nelle prospettive, i giusti equilibri cromatici e tonali tanto nelle opere ad olio come in quelle a tecnica mista e nei pastelli. Nell’esame analitico di queste opere, ispirate principalmente al paesaggio lombardo e a quello veneto, si ha l’impressione di trovare in Maria Macchi la volontà di una progressiva ricerca sul piano stilistico. Diversi dipinti, pur mantenendosi nell’alveo del neo-figurativo, cercano un’evasione dal tradizionale e si aprono a nuove impostazioni nelle quali è sempre più libero il segno e meno ritrattistico il soggetto, più scioltezza negli accostamenti dei toni e delle campiture e meno aderenza alla realtà di fatto.
In tutto ciò sembra di trovare in Maria Macchi il desiderio che è di ogni artista: quello cioè di aprirsi a sempre nuovi e più ampi orizzonti per un miglioramento della propria personalità e per una maggior coerenza alle esigenze dell’arte contemporanea.
Informazioni utili
Durata della mostra: fino al 17 febbraio
Orario: tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Circolo artistico bergamasco, via Tabajani 4, Bergamo.
(07/02/2005)
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