Macina, ruota e fascino del passato
È il mulino più bello del mondo

Era stato proclamato «luogo del cuore» dopo che oltre milleduecentocinquanta avevano firmato per il suo salvataggio con il referendum lanciato nel 2003 dal Fai. L’antico mulino di Baresi gode ora di ottima salute grazie all’intervento di restauro.

Era stato proclamato «luogo del cuore» dopo che oltre milleduecentocinquanta avevano firmato per il suo salvataggio con il referendum lanciato nel 2003 dal Fai. L’antico mulino di Baresi gode ora di ottima salute grazie all’intervento di restauro avviato da quell’autentica sottoscrizione popolare.

Acquistato dal Fai e affidato in gestione all’associazione Maurizio Gervasoni, è visitato da migliaia di persone, in prima fila le scolaresche. E si fa festa sul prato che lo circonda. È tra i «gioielli» che il Fondo per l’ambiente italiano ha proposto per il fine settimana appena concluso con l’iniziativa delle Giornate di primavera.

Adesso c’è un motivo di più per raggiungere questo luogo un po’ segreto tra i boschi di Roncobello e apprezzarne la bellezza. Il restauro del vecchio edificio ha ricevuto un premio internazionale che sarà consegnato mercoledì 26 marzo, all’architetto Leonardo Angelini nell’ambito del Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali che si tiene a Ferrara.

Al noto professionista bergamasco è stata attribuita la medaglia d’oro ex-aequo della quarta edizione del Premio Domus. Oltre ad Angelini, riceveranno il medesimo prestigioso riconoscimento lo studio spagnolo Sergio Sebastiàn architects per la valorizzazione di uno scavo archeologico a Daroca, Saragozza, e l’architetto Patrizia Valle per il restauro delle mura di Cittadella, in provincia di Padova.

Al concorso erano state presentate più di cento candidature, provenienti per la maggior parte dall’Europa, ma anche dal Sud America e dall’Asia. Nell’elenco compaiono progetti riguardanti monumenti, siti storici e archeologici, edifici antichi e anche moderni, come il porto per idrovolanti di Tallinn, in Estonia, il cui restauro è stato premiato con una medaglia d’argento. Ma nessuno, crediamo, ha le caratteristiche del piccolo mulino in alta Valle Brembana, costruito con le pietre tolte dal monte, la sabbia setacciata dal vicino corso d’acqua e il legname del bosco.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo di martedì 25 marzo

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