Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Domenica 21 Giugno 2020
Lo strano mondo dei live post-covid
Nic Cester in concerto per Radio Gamec
Giovedì 18 giugno è andato in scena uno dei primissimi concerti live del post pandemia. In un’atmosfera surreale Nic Cester con la sua band The Milano Elettrica ha suonato di fronte a un’ottantina di spettatori nel cortile della Gamec.
«A un certo punto pensavamo di non farlo, ci sembrava impossibile riuscire a rispettare tutte le indicazioni di sicurezza, - sospira Lorenzo Giusti, direttore artistico della Gamec buttando fuori tutta la tensione accumulata in questi giorni-, ma alla fine ci siamo detti che bisognava ripartire e ne è valsa la pena».
Nel cortile della Gamec è andato in scena il primo live bergamasco dell’era post covid. Scordatevi l’idea di concerto a cui siamo abituati, tutto un altro mondo, ma l’appuntamento di Radio Gamec dal vivo dopo le 66 dirette virtuali realizzate durante la pandemia, non può che essere considerato un successo pur con tutte le difficoltà del caso. Posti ridotti, ottanta sedie distanziate e disposte a file ordinate, faldoni di liberatorie da firmare per poter varcare la soglia del cortile del museo, prova della temperatura e mascherine. Ci sarebbero tutti gli elementi per desistere, ma la pandemia ci ha lasciato in dote, chissà se duratura, un po’ più di pazienza ed allora situazioni che prima avresti mal sopportato ora sono il prezzo da pagare per la sicurezza e quindi nessuno si lamenta, perso com’è nel cercare di capire che cosa può e non può fare.
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Il cassone di un vecchio furgoncino da magutt, richiamo all’operosità orobica, diviene il palco fricchettone di Nic Cester che con la sua band The Milano Elettrica (guest star Alberto Ferrari dei Verdena) si esibisce in un breve live che tenta di scaldare un ambiente congenitamente freddo.
A volte « fare» è faticoso, ancora di più se in mezzo c’è stata una tragedia epocale che ci imposto un cambiamento totale di abitudini e regole di ingaggio, ma pensarlo e realizzarlo fa bene a tutti, artisti e pubblico. Un piccolo seme di speranza e voglia di fare dopo mesi di forzato immobilismo fisico che ora rischiano di creare paludi mentali da cui è difficile uscire e salvarsi.
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