Lirica, al Donizetti in scena l’Andrea Chénier

La stagione lirica autunnale continua con un’opera di Umberto Giordano. In cartellone per domenica 21 novembre alle 15.30 (replica martedì 23 novembre alle 20.30) c’è Andrea Chénier, il dramma in quattro quadri che Umberto Giordano musicò su libretto di Luigi Illica (Edizione casa Musicale Sonzogno). La regia è firmata da Caterina Panti Liberovici (assistente alla regia e coreografa, Silvia Gatti), le scene sono di Angelo Sala, i costumi del Teatro alla Scala di Milano in collaborazione con Cristina Aceti. Sul palcoscenico anche un gruppo di otto bambine della scuola di danza "Ballet Studio" di Bergamo, diretta da Rosa Noris, che si esibiranno durante l’opera. Gli allestimenti sono di proprietà della Fondazione Teatro alla Scala di Milano.

Andrea Chenier, che non compare nella stagione lirica del Donizetti dal novembre del 1981, è coprodotta con il teatro Grande di Brescia, Ponchielli di Cremona, Fraschini di Pavia, Sociale di Como: dopo la prima al "Donizetti" infatti l’opera sarà a Brescia il 26 e il 28 novembre, a Cremona il 3 e il 5 dicembre, a Pavia il 9 e l’11 dicembre, a Como il 14 e il 16 dicembre.

Sul podio il maestro Massimiliano Stefanelli che dirigerà la Fondazione Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e il Coro Aslico-Circuito Lirico Lombardo.

I biglietti saranno messi in vendita alla biglietteria del teatro Donizetti:

sabato 20 novembre dalle 13 alle 20.30;

domenica 21 novembre dalle 14 alle 15.30

lunedì 22 e martedì 23 novembre dalle 13 alle 20.30

Costo del biglietto: da 17 euro per la seconda galleria a 55 euro per platea primo settore e palchi prima e seconda fila.

Inoltre, nell’ambito dell’iniziativa «Caffè a teatro», sabato 20 novembre alle 18.30 nel Foyer del teatro Donizetti si terrà un incontro sull’opera in cartellone. Relatore Virgilio Bernardoni. Prima dell’incontro, alle 18, il quartetto Meridies eseguirà il Quartetto XI dalla Nuova Edizione Integrale dei Quartetti di Gaetano Donizetti (edita dalla Fondazione Donizetti). L’ingresso è libero.

ANDREA CHÉNIER

Sono i primi mesi del 1895 quando Umberto Giordano, su incarico delle Edizioni Sonzogno, inizia a musicare Andrea Chénier. Luigi Illica, da tempo apprezzato librettista, si mette presto al lavoro (nonostante sul suo tavolo non ci sia solamente il libretto dello Chénier ma anche quello di un giovane ed impaziente Puccini che aveva deciso di dedicarsi a La vie de Boheme di Murger). Così, fitta diventa la corrispondenza fra librettista e musicista e già a marzo il lavoro procede senza soste. Ma presto il rapporto tra i due inizia ad incrinarsi: al librettista non piace l’impazienza del giovane musicista ed al musicista le scelte del cast da parte del famoso librettista. Comunque sia, il 27 gennaio del 1896 l’opera è finalmente terminata, anche se ne seguiranno continue revisioni, fino al suo debutto, la sera del 28 marzo 1896 al Teatro Alla Scala (fra gli interpreti il tenore Giuseppe Borgatti).

L’attesa è grande anche perché sono trapelate le indiscrezioni sui discordanti giudizi intorno all’opera. Ma l’entusiamo del pubblico scaligero esplode subito consacrando la fortuna dell’opera. E la critica è unanime nelle approvazioni. In Italia ed all’estero la fama si sparge rapidamente. Toscanini, ad esempio, riprende subito l’opera per il teatro Regio di Torino. All’estero la prima rappresentazione ha luogo all’Academy of Music di New York la sera del 15 novembre dello stesso anno. L’anno seguente, dopo che l’opera era stata nuovamente ospitata in Italia nei teatri di Genova, Mantova, Brescia, Roma e Napoli, Andrea Chénier approda a Mosca dove il famoso Mattia Battistini, con una grande interpretazione, fece registrare ben quarantadue "chiamate alla ribalta". Andrea Cheniér ha ormai spiccato il suo volo trionfale. Il teatro alla Scala nel 1946 commemorò il cinquantesimo anniversario dell’opera: Umberto Giordano venne acclamato come il più grande operista italiano vivente.

Amato dagli interpreti, Andrea Cheniér è stato cavallo di battaglia di molti cantanti, da Giovanni Zenatello, Giacomo Lauri-Volpi e Beniamino Gigli che scelsero questo ruolo per il loro debutto londinese, a Mario del Monaco e Franco Corelli.

A Bergamo Andrea Chénier comparve sulle scene del teatro Donizetti il 19 agosto 1899 alla presenza dell’autore e ottenne un grande successo. Mezzo secolo più tardi Umberto Giordano accoglieva l’invito a presentarsi la sera del 8 marzo 1948 al teatro Donizetti per tenere un discorso commemorativo durante le celebrazioni donizettiane, prima dell’esecuzione della Messa di Requiem diretta da Gianandrea Gavazzeni.

Otto mesi più tardi - il 12 novembre - Umberto Giordano morirà a Milano all’età di 81 anni.

LA TRAMA

Il dramma è ambientato a Parigi, tra il 1789 e il 1794.

Atto I

Inverno del 1789, castello dei conti di Coigny. Il maestro di casa impartisce ordini a Carlo Gerard, figlio del giardiniere del palazzo e agli altri servi. Ma Gerard che è accorso ad aiutare il vecchio padre nel sistemare un mobile pesante si sente umiliato e giura di vendicarsi contro i padroni. Arrivano la contessa Maddalena e la mulatta Bersi: la bellezza della giovane suscita in Gerard un tenero sentimento. La contessa sorveglia che tutto sia pronto per la festa imminente ed esorta la figlia a vestirsi. Ed ecco gli invitati affollarsi nelle sale del castello: tra questi il poeta Andrea Chènier. La contessa lo esorta a declamare versi: egli prima si schermisce ma quando Maddalena lo invita a parlare di sentimenti si lascia convincere e canta per lei parole d’amore. Maddalena, commossa, esce dalla sala. Intanto, guidato da Gerard, entra un gruppo di persone che si lamenta. La contessa, adirata, ordina di cacciarli e poi licenzia Gerard. La contessa si sente male e rinviene soltanto dopo che gli intrusi sono stati allontanati.

Atto II

Giugno 1794, Parigi. Mathieu, detto "Populus", spolvera il monumento a Marat. La mulatta Bersi scherza con l’Incredibile. A lui non sono sfuggiti gli sguardi d’intesa tra lei e Chénier, seduto al tavolo del caffè. Poco dopo giunge un amico del poeta, Roucher: un salvacondotto permetterà a Chénier di sfuggire al regime rivoluzionario. Ma Chénier rifiuta: egli partirà solo se non si sarà avverato il suo sogno. E’ sicuro di essere amato e di poter incontrare la misteriosa donna che da qualche tempo gli invia tenere lettere.

Intanto Gerard, che è innamorato di Maddalena, si è schierato con gli uomini di Robespierre. Bersi fa sapere a Chénier che una donna, in grave pericolo, lo aspetterà al monumento di Marat: è lei l’autrice delle lettere. Invano Roucher cerca di dissuadere Chénier ma lui si presenta all’appuntamento. E’ Maddalena, travestita, e i due si confessano il loro amore. Ma ecco giungere inaspettato Gerard che tenta di strappare Maddalena a Chénier. I due scappano, ma dopo che Chénier ha ferito Gerard.

Atto III

Tribunale rivoluzionario. Mathieu parla alla folla chiedendo denaro per la guerra contro le potenze straniere. E’ presente anche Gerard, mentre Chénier è in prigione. Gerard sta per stendere l’atto d’accusa quando arriva Maddalena che è disposta ad offrirsi a lui pur di salvare la vita a Chénier. Così Gerard, pentito, dichiara falsa l’accusa a Chénier ma il tribunale lo condanna a morte.

Atto IV

Prigioni di san Lazzaro, dove è rinchiuso Chénier. Entrano Maddalena e Gerard. La giovane vuole prendere il posto di un’altra condannata, la Legray, perchè così morirà insieme a Chénier. Gerard, disperato, lascia soli i due amanti e spera nella clemenza di Robespierre. Il rullo dei tamburi, però, annuncia l’esecuzione. I condannati vengono chiamati all’appello: Chénier risponde prontamente, Maddalena dice il suo sì al posto della Legray, incapace di parlare per terrore, e insieme si avviano verso il patibolo.

(17/11/2004)

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