Ligabue venerdì all’Uci di Orio al Serio
Presenterà il suo film «Made in Italy»

A 20 anni dal debutto con «Radiofreccia», al quale seguì nel 2002 «Da Zero a Dieci», Luciano Ligabue si è deciso a tornare dietro la macchina da presa. Lo ha fatto con «Made in Italy», quella che lo stesso regista rocker definisce una «tormentata dichiarazione d’amore per l’Italia».

A partire da giovedì 25 gennaio, data in cui uscirà il film, Luciano Ligabue sarà presente in alcune sale cinematografiche per salutare il pubblico che assisterà alle proiezioni. La prima tappa dopo la “prima” di Roma è all’Uci Cinema di Orio al Serio, venerdì 26 gennaio alle 20. Il film, in sala dal 25 gennaio con protagonisti Stefano Accorsi (Riko) e Kasia Smutniak (sua moglie Sara), prende il via dall’album omonimo di Ligabue uscito un anno e mezzo fa. Un concept album. «Una scelta anacronistica e presuntuosa quella di voler fare un concept negli anni Duemila, di voler costringere qualcuno ad ascoltare un disco dall’inizio alla fine. Ma avevo una storia da raccontare. E così è caduta la scusa che mi davo da 15 anni, di non avere il materiale giusto per tornare a fare il regista. Un lavoro faticosissimo, soprattutto per me, abituato alle emozioni che fluiscono. Nei film invece le emozioni in qualche modo vanno progettate prima». E così, complice anche lo stop forzato per problemi alle corde vocali, in estate ha dato il primo ciak. «Made in Italy», una storia d’amore intessuta di vita vera. Uno sguardo disincantato sull’Italia di oggi, tra l’assuefazione alle grandi bellezze e l’insoddisfazione per i mille problemi quotidiani. Il tutto raccontato con le parole e la musica del Liga, attraverso lo sguardo di Riko, una «brava persona» con una realtà in cui tutto sembra diventare improvvisamente precario: il lavoro in una fabbrica colpita dalla crisi economica, il futuro sempre più incerto, un matrimonio che traballa tra abitudine e tradimenti. Ma Riko non molla e decide di prendere in mano il suo destino. Perché tutto ruota intorno alla frase simbolo del film che l’amico Carnevale (interpretato da Fausto Maria Sciarappa) dice a un inquieto Riko: «Cambia te, invece di aspettare i cambiamenti».

«I cambiamenti fanno paura, ma sono movimenti naturali della vita - spiega Ligabue -. E il modo in cui noi reagiamo agli eventi, muta il nostro modo di guardare alle cose e produce la realtà. Il film vuole rappresentare proprio quel percorso lì. Già 10 anni fa con il brano Buonanotte all’Italia avevo cominciato a raccontare questo mio sentimento verso un Paese che è in una fase di incertezza, tra amore e frustrazione. Ora l’ho voluto raccontare attraverso gli occhi di chi ha meno privilegi di me, di tutte quelle persone perbene che non hanno mai voce in capitolo: io provo a dargliela». In Made in ItalyLigabue ha richiamato Stefano Accorsi, già in Radiofreccia. «L’ho trovato in gran forma», racconta l’attore, che sui titoli di testa si improvvisa ballerino davanti a un’enorme mortadella, con passi coreografati da Luca Tommassini.

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