Il signor Rossi prende la laurea. O, meglio, il suo «papà». Sarà infatti Bruno Bozzetto, il celebre cartoonist, ideatore – tra gli altri – del popolarissimo personaggio animato incarnazione dell’italiano medio, uno dei destinatari delle due lauree honoris causa che l’Università di Bergamo consegnerà il 6 marzo nel corso della tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. Con Bozzetto riceverà la laurea ad honorem anche lo scrittore, poeta, saggista e traduttore cinese, naturalizzato francese, François Cheng. L’Accademico di Francia era già stato insignito dell’alloro lo scorso anno, ma un improvviso problema di salute, ora risolto, lo aveva costretto a disertare la cerimonia del febbraio scorso.
Bozzetto riceverà una laurea in Teoria, tecniche e gestione delle Arti e dello Spettacolo, proposta dalla Facoltà di Scienze umanistiche. Cheng, invece, riceverà una laurea in Lingue straniere.
«Con la laurea honoris causa a Bruno Bozzetto – spiega Alberto Castoldi, rettore dell’Università di Bergamo –, l’ateneo bergamasco vuole formalmente premiare i meriti acquisiti dal cartoonist con la sua filmografia, apprezzata davvero in tutto il mondo. Bozzetto è infatti uno delle figure più vivaci e innovative del panorama culturale del nostro Paese, ma non solo. In un settore, quello del cartone animato, dove sia l’Italia, sia l’Europa, non vantano certo grandi tradizioni, Bozzetto è riuscito a imporsi a livello internazionale come dimostrano i numerosissimi riconoscimenti attribuitigli. Non è certo un caso, tanto per fare due esempi soltanto, che Bozzetto abbia vinto l’Orso d’oro al festival di Berlino e abbia ricevuto una nomination al Premio Oscar. Oltre al signor Rossi, personaggio conosciutissimo da tutti, Bozzetto si è imposto con altrettanti celeberrimi film quali Vip, mio fratello superuomo, West and soda, Allegro non troppo, la risposta italiana a Fantasia di Walt Disney. Inoltre è stato ideatore di una lunga serie di pubblicità creative che fanno parte della storia della pubblicità del nostro Paese. Bozzetto rappresenta dunque un’eccezione positiva che meritava di essere riconosciuta dalla nostra Università».(30/11/2006)
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