Sabato 5 luglio su Raitre alle ore 1,30 va in onda L’albero degli zoccoli, capolavoro di Ermanno Olmi uscito nel 1978. Un’occasione per rivedere le vicende di alcune famiglie contadine della Bergamasca e i luoghi della Bassa dove venne girata la pellicola.LA TRAMA 1897-98 nelle campagne della Bassa bergamasca: la vicenda corale di alcune famiglie contadine che lavorano la terra a mezzadria tra duri sacrifici, fatica e dolori, ma con grande dignità. Solenne e sereno, grave e pur lieve come le musiche di Bach che l’accompagnano, il 9 di Olmi è con Novecento (1976) di B. Bertolucci che è il suo opposto il più grande film italiano degli anni ’70, e l’unico, forse, in cui si ritrovano i grandi temi virgiliani: labor, pietas, fatum. Gli sono stati rimproverati, come limiti, una rappresentazione idealizzata, perché troppo lirica, del mondo contadino, la cancellazione della lotta di classe, la rarefazione spiritualistica del contesto sociale. E indubbio che al versante in ombra (grettezza, avidità, violenza, odi feroci) del mondo contadino Olmi ha fatto soltanto qualche accenno, e in cadenze bonarie, ma anche in quest’occultamento è stato fedele a sé stesso e alla sua pietas. Girato con attori non professionisti. Palma d’oro a CannesGuarda l’intervista a Ermanno Olmi
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