«I Rimasti» con Simona Buccia tempo di danza alla Fara

Secondo appuntamento per il Festival Danza Estate 2006. Martedì 20 giugno, nella suggestiva ex chiesa medioevale di Sant’Agostino, piazzale della Fara a Bergamo Alta, ore 21.30, sarà di scena la Compagnia Simona Bucci ne «I Rimasti». La coreografia e la concezione scenica sono di Simona Bucci; interpreti: Luca Campanella, Roberto Lori, Carlomauro Maggiore, Paolo Mereu e Milo Scarcella su musica originale di Paki Zennaro. I fondali sono di Silvana Luti, il disegno luci di Valerio Alfieri. I biglietti potranno essere acquistati la sera stessa dello spettacolo nella ex chiesa di Sant’Agostino, a partire dalle ore 21. Prezzi: 12 Euro intero e 10 Euro ridotto (allievi Csc Anymore, Giovani card, Under 12 e over 60 anni, soci Touring Club Italiano, con coupon «Donne attorno all’8 marzo» e coupon L’Eco di Bergamo); prevendita dal 19 giugno, con sovrapprezzo di 1 euro, presso il CSC Anymore (via Don Luigi Palazzolo 23/C a Bergamo, tel. 224700). Il CSC Anymore è aperto dal lunadi al venerdi dalle 9.00 alle 12.30 e dalla 14.30 alle 18.00. Possibilità di abbonamento a 45 Euro per 5 spettacoli a scelta del festival, da acquistare la sera stessa dello spettacolo nella ex chiesa di sant’Agostino o presso il CSC Anymore (senza sovrapprezzo). Ingresso omaggio per tutti i bambini under 6 anni; 1 biglietto omaggio per ogni gruppo di 10 paganti esclusivamente per le scuole di danza dietro presentazione del tesserino.

LO SPETTACOLO

L’Opera ritrae lo stanzone di un ricovero per derelitti nel giorno di Natale. La stanza è quasi completamente vuota ad eccezione di cinque figure, I Rimasti. Il quadro è pervaso di malinconia, ma carico di profonde tensioni emozionali con i suoi personaggi confusi, rassegnati, abbandonati, immersi in bellissimi ed inquietanti tagli di luce. La desolazione di chi è rimasto solo, in attesa di un parente che non verrà. Le luci, le ombre, i vuoti, i pieni come elementi metaforici che ci conducono in un angolo dell’esistenza che non è piacevole da svelare. Morbelli decompone la luce come percepita dal nostro sguardo e la trasporta sulla tela avvicinando tra di loro i diversi elementi cromatici che la compongono, dandoci così un’esperienza visiva che il nostro occhio non sarebbe in grado di cogliere. Parte dall’immobilità di queste figure ferme e raccolte nella loro marcata solitudine per insinuarsi e scomporre la staticità dell’immagine e svelare che ogni personaggio è portatore di precisi cromatismi e come questi interagiscano tra di loro per ricreare la costante. Uno spaccato di una micro società, di un gruppo di opposte nature che si vedono costrette a condividere le loro esistenze, sviluppando dinamiche di conflitto, di complicità, di invidia, d’indifferenza, ma anche branco capace di uccidere e dilaniare la vittima designata, il più debole. Iniziando con lui una sorta di macabro gioco che ben presto si trasforma in massacro, dilaniando e lacerando il corpo indifeso, sino a portarlo alla morte e solo a quel punto si placano. La scena finale vede il personaggio istigatore dell’avvenuto che rimane solo con il corpo martoriato e abbandonato e comincia un duetto in cui attraversa diversi stati emozionali, dal distacco dove tratta il corpo come la carcassa di un animale, alla consapevolezza di aver spento l’unica luce rimastagli nel suo ultimo angolo di vita, l’unico suo legame alla bellezza e passa dalla disperazione, alla tenerezza, alla non accettazione, al punto di creare l’illusione che il corpo viva ancora trascinandolo in un ballo e in un gioco struggente, sino a costruire l’illusione di un presente che è in realtà oramai passato.

Il prossimo appuntamento di Danza Estate 2006 è per sabato 24 giugno con «Mediterraneo» della Compagnia Mvula Sungani – CRDLIl cartellone degli spettacoli

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