«La Rigenerazione» di Svevo al Donizetti

Gianrico Tedeschi sarà il protagonista de «La Rigenerazione» di Italo Svevo, per la regia di Antonio Calenda, in cartellone al teatro Donizetti da venerdì 28 marzo a domenica 6 aprile. Si tratta di un nuovo allestimento nato dalla collaborazione fra la compagnia goriziana A.Artisti Associati e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che ha debuttato a febbraio al Teatro Franco Parenti di Milano. Le musiche originali sono di Germano Mazzocchetti, le scene di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Stefano Nicolao.
I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Donizetti aperta dal lunedì al sabato dalle 13 alle 20.30. oppure online (www.ticketone.it)
Costo del biglietto: platea primo settore e palchi prima e seconda fila: 28 euro (ridotto 22 euro, giovanicard 16 euro), platea secondo settore, palchi terza fila: 23 euro (ridotto 18 euro, giovanicard 13 euro); balconata prima galleria: 16 euro (ridotto13, giovanicard 8 euro); balconata seconda galleria: 14 euro (ridotto 11 euro, giovanicard 7 euro); numerato prima galleria: 14 euro (ridotto 11 euro, giovanicard 7 euro), numerato seconda galleria: 12 euro (ridotto 10 euro, giovanicard 5 euro). I biglietti acquistati lo stesso giorno di spettacolo non saranno caricati del diritto di prevendita.

La direzione del teatro Donizetti rende anche noto che l’incontro “I vecchi giovani: ruolo e ruoli dell’età adulta” (nell’ambito del ciclo d’incontri “Fuoriscena”) con gli attori della compagnia in calendario per giovedì 3 aprile è stato cancellato per motivi tecnici. 
LA RIGENERAZIONE
Appassionato di teatro, Italo Svevo ha dedicato al palcoscenico ben tredici suoi lavori a cui si affiancano annotazioni critiche, varianti, bozze… Purtroppo non ha avuto la gioia di vedere le sue commedie rappresentate: infatti tutte – eccetto Terzetto spezzato messo in scena da Anton Giulio Bragaglia – furono allestite dopo la morte dell’autore.
La Rigenerazione è l’ultimo e certamente il più riuscito dei suoi lavori drammaturgici: ricco – come gli altri testi – di implicazioni psicologiche e culturali, si incentra sull’intenzione del protagonista - l’ultrasettantenne Giovanni - di sottoporsi a un’operazione che gli consenta di ringiovanire.
Un ringiovanire che non è banalmente sinonimo di rifiuto della vecchiaia, ma attraverso il quale Giovanni vorrebbe recuperare la libertà dal rigore soffocante del suo matrimonio, dal conformismo della sua vita borghese: una situazione nuova di ampi orizzonti e mai vissuta prima. Una volta recuperata l’energia vitale però, Giovanni non può non tener conto della propria consapevolezza, della moralità e della responsabilità e decide di restare al suo posto di pater familiae. Un personaggio che – rispetto agli altri sveviani – rappresenta un’innovazione e conserva, anzi amplia, la capacità di guardarsi dentro, con limpidezza e senza ipocrisie.
Se dal punto di vista dei contenuti la commedia s’incentra sul canone della vecchiaia – un classico della storia del teatro – e innesca una dialettica brillante, fresca e ricca d’induzioni sul tema dell’anzianità e della giovinezza, Svevo – sul piano anche formale – arricchisce il testo di una costante dinamica che sposta l’azione fra la realtà e il sogno: una dimensione onirica che svela i desideri e le inquietudini del protagonista, rimanda chiaramente alla psicologia tanto amata dall’autore (basta pensare al suo Zeno, quasi osmoticamente legato a Giovanni Chierici) e correda la figura del protagonista – già viva di un’intensa comicità – di una più complessa forza simbolica.
www.teatrodonizetti.it, 035-4160602(25/03/2008)

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