La poesia ci aiuta a «leggere» la pandemia con occhi nuovi

«Sospeso Respiro» è un volume curato da Gabrio Vitali che racchiude le composizioni di quattro poeti, un saggio di Mauro Ceruti e un contributo di Maria Cristina Rodeschini, direttrice dell’Accademia Carrara.

La poesia va oltre, oltre le parole, oltre la logica, oltre il possibile e lo fa creando immagini nuove e letture inedite di ciò che ci circonda. La poesia rende visibile a tutti quello che ancora non c’è. Per questo può essere una chiave interessante per «leggere» con occhi nuovi la pandemia che ci ha travolti.

«Sospeso Respiro» è una antologia curata da Gabrio Vitali che raccoglie le poesie scritte durante la pandemia da quattro poeti: Alberto Bertoni, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Giancarlo Sissa e Giacomo Trinci, accompagnate da una riflessione antropologica di Mauro Ceruti e da un percorso tra alcuni dipinti dell’Accademia Carrara firmato da Maria Cristina Rodeschini.

Guarda l’intervista a Gabrio Vitali andata in onda in Tic Tac, rubrica di cultura e spettacolo, in onda ogni sabato nei tg di Bergamo Tv alle 12.15-12.45, 19.45 e 23.15.

«Ma cosa emerge dall’emergenza? Ognuno ha la sua Itaca e qualcuno più di una. Quel che aggalla dalla delicatezza dei fondali sono i fiori rossi della forza. Il cielo bianco e il volo opaco dei piccioni dal balcone come neve d’altre feste e compassioni. Dall’emergenza emerge la certezza che non nel pensiero risiede la verità». (Giancarlo Sissa)

«La pandemia ci ha fatto capire che l’uomo manifesta una capacità di autodistruzione, spiega Gabrio Vitali, che avevamo già sperimentato con l’olocausto e con Hiroshima. Ha drammaticamente portato la morte nella nostra quotidianità, con tutta la sua potenza devastatrice ed è una cosa a cui non eravamo più abituati. Non solo, ha anche reso evidente una crisi di dimensione universale che non è stata solo sanitaria, ma evolutiva, cioè che mette in discussione il rapporto tra l’umanità e il pianeta.

La pandemia ci ha rivelato che ciò che ci mette in crisi è determinato sempre da diversi fattori che spesso non riusciamo a capire e a prevedere. La necessità ora è di ricostruire i presupposti della civiltà umana su paradigmi diversi e la poesia può essere molto utile in questo senso perchè fornisce un nuovo linguaggio e una nuova lettura all’esperienza che tutti abbiamo vissuto. Lo fa attraverso nuove parole e nuovi significati che portano il lettore a una maggiore capacità di comprensione e di riflessione».

«È più importante la vita dell’arte
col ritmo inerte la tua vita è arte

al suo meglio, cadenza di ferita,

come quando ti chiedo e tu mi chiedi

senza capire un acca, e ti concedi

dentro quest’acca che non vuol dire niente…

come quando ogni istante batte il tono

smisurato del metro, e ci sostiene.

Più importante sentire che capire,

torno capra, cagnolina e suono,

musichetta lontana senza fiato,

senza strumento alcuno

che non sia che sparire, alacremente,

nella musica mondo, vita e mente
».
(Giacomo Trinci)

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