Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 04 Settembre 2014
La Grande Guerra dei bergamaschi
I documenti all’Ateneo di Scienze
Lettere, testimonianze, frammenti della memoria, raccolti dall’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti sono presenti alla mostra «Fammi memoria!...la Grande Guerra dei bergamaschi negli archivi di famiglia», che si inaugura domani, alle 17, nella sede storica dell’Ateneo, in piazza Reginaldo Giuliani, in Città Alta.
Lettere, testimonianze, frammenti della memoria, raccolti dall’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti sono presenti alla mostra «Fammi memoria!...la Grande Guerra dei bergamaschi negli archivi di famiglia», che si inaugura domani, alle 17, nella sede storica dell’Ateneo, in piazza Reginaldo Giuliani, in Città Alta, alla presenza del sindaco e dell’assessore alla Cultura.
Una selezione (circa un quarto) degli oltre seimila oggetti che i bergamaschi hanno «prestato» all’iniziativa, per il tempo necessario a fotografare, scansionare, digitalizzare. Seimila oggetti di cui circa la metà è già stata archiviata on line, e sarà visionabile, da domani, sul sito www.ateneogrigioverde.piwigo.com, in costante aggiornamento.
Poi tutto è tornato, tornerà ai cassetti, agli armadi dei legittimi proprietari. Foto, soprattutto, a migliaia. E poi lettere, cartoline, diari, quaderni, riviste, pubblicazioni, propaganda dell’epoca, medaglie, attestati, documenti... Persino corredi, abiti per bambini, piume per adornare le acconciature femminili, una scatola da viaggio con i ricambi di solini e polsini delle camicie. O il libretto di iscrizione a un sindacato di minatori di un bergamasco emigrato in America, che nel 1915 rientra in patria per andare al fronte. I capillari della grande Storia, la tragedia epocale della prima guerra al microscopio degli oggetti di famiglia. E le famiglie bergamasche hanno risposto con fiducia e non senza gratitudine, alla richiesta di prestito di quegli oggetti che potessero «fare memoria» dell’inutile strage: lo assicura la presidente dell’Ateneo, Maria Mencaroni. L’esposizione consta di un lunghissimo pannello continuo che copre, per 40 metri in lunghezza, 2,40 metri di altezza, le pareti del palazzo dell’Ateneo, diviso in tre sezioni: il prima, il durante, la prigionia.
Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 4 settembre 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA