«La fine dell’inverno», nel nuovo singolo il viaggio dell’anima di Ninfea

Musica. La cantautrice, bergamasca d’adozione, lancia il suo ultimo brano: «Parla della sofferenza e del prezzo da pagare quando ci si sente “diversi”».

Quanto costa essere se stessi in un mondo sempre più incline a denigrare ed emarginare tutto ciò che etichetta come diverso? E da dove è possibile trarre il coraggio per rimanere autentici, quando ci sentiamo ingabbiati dentro al giudizio, esclusi da una società inclusiva a parole, sempre più orientata all’omologazione? È da queste riflessioni che ha preso vita «La fine dell’inverno» (Rumori Digitali/Digital Noises), viaggio di anima e voce di Ninfea (Asia Strangis).

«L’ho scritto in un momento di tristezza»

«”La fine dell’inverno” – dichiara l’artista - è uno dei primi brani che ho composto e scritto da sola. È nato al pianoforte, in un momento, come spesso accade, di tristezza, nostalgia ed incomprensione e parla proprio di questo, della sofferenza e del prezzo da pagare quando ci si sente “diversi” in un mondo in cui gli ideali creano gruppi, isolando i “fragili” che, “diversi”, ci si sentono sempre di più. Ho lasciato in questo testo tutta la rabbia e tutto il dolore, certa che la musica potesse e sapesse consolarmi. L’ha fatto e mi auguro con tutto il cuore che possa fare altrettanto con tutti coloro che l’ascolteranno».

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