«Il Sentierone non è intoccabile»
Sgarbi e Longaretti: serve intervenire

Parlano Vittorio Sgarbi e Trento Longaretti: «Il centro piacentiniano non è Santa Maria Maggiore».

«È una struttura architettonica pregevole, ci mancherebbe. Però attenzione: il centro piacentiniano non è Santa Maria Maggiore e nemmeno il Duomo o la Cappella Colleoni. Si può sicuramente intervenire, è un’area da intendere ancora con dinamismo. Anche perché non c’è dubbio che il Sentierone di Bergamo, per come è oggi, si fa notare per l’assenza di vita. Fa pensare a una sorta di funzione contemplativa...». Vittorio Sgarbi come sempre è netto nelle sue risposte. E dice: «Bisogna pensare, bisogna considerare che cosa la città vuole dal suo centro, considerando che Bergamo dispone di un doppio centro, in un certo senso. Questo di Bergamo bassa è un centro di sapore ottocentesco, severo, con i suoi portici, gli edifici delle banche, del Tribunale...».

Trento Longaretti non è un architetto, ma è un pittore sensibile, una persona dal gusto estetico particolarmente attento. E i suoi 98 anni gli consentono uno sguardo molto ampio sulla storia. «Non mi piace il Sentierone, per dirla chiara». E aggiunge: «Io non ho ricette per fare rivivere questa parte di città, ma un paio di idee le ho: prima di tutto bisognerebbe contenere gli affitti. Se fosse per me, farei tornare le famiglie al posto di tanti uffici. E ci metterei anche dei negozi popolari, vi vedrei bene anche un fruttivendolo!».

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