Cultura e Spettacoli
Martedì 04 Luglio 2023
Il maxiconcerto dei Pooh: tre ore di musica a San Siro
IL TOUR. La band torna sul palco a sette anni dall’ultima esibizione. Il 15 luglio allo Stadio Olimpico di Roma, a settembre tre date all’Arena.
Non chiamatela reunion, i Pooh preferiscono dire che si sono ritrovati. Dopo quell’ultimo concerto del 30 dicembre 2016 a Bologna e nei cinema di tutta Italia, il gruppo ha fatto diaspora: ognuno per sé, e Dio per tutti. Roby e Riccardo Fogli in tour, Red per conto suo, Dodi a recuperare perle rare. Tutti hanno continuato a frequentare il repertorio del gruppo, ma l’effetto era diverso. A Sanremo ci sono tornati prima alla spicciolata, Red, Roby, Riccardo, ma le cose hanno funzionato a metà.
Separati i Pooh viaggiano al 10 per cento delle loro possibilità, insieme sono pezzi da Novanta. Lo sapevano, ma lo scioglimento l’hanno trovato ugualmente necessario, anche per tornare, un giorno. Nel frattempo, nel 2020, Stefano D’Orazio se n’è andato per sempre. Valerio Negrini l’aveva preceduto anzitempo. Erano tutti Pooh, Valerio un paroliere con i fiocchi, Stefano il batterista che sappiamo, paroliere, organizzatore, figura cardine della band. Quando se n’era uscito dal gruppo, per andare a scrivere musical, qualcosa era cambiato, ma il triangolo Roby, Red, Dodi aveva tenuto botta. La reunion prima dello scioglimento, l’ultima corvè è stata un trionfo di malinconia. Dodi col muso, gli altri felici e al tempo dispiaciuti. Il pubblico incredulo li ha accompagnati in tour per un anno intero, sino alla fine.
All’ultimo Sanremo Amedeus li ha riaccesi, in televisione il passaggio è stato un lampo, atto a presentare il docufilm di Fausto Brizzi sulla storia della band. Da lì è partito tutto a cascata e il ritrovarsi nel mare dei concerti è stato un attimo.
Ora si riparte dal vivo, ma, ricordate, i Pooh non si riformano, si ritrovano sul palco. Semmai continueranno a lavorare all’archivio. Pubblicano l’antologia «AmiciXsempre 2023», 50 anni di successi in un solo cofanetto; per i live hanno allestito il loro più lungo concerto: tre ore di musica, 56 canzoni. In studio hanno programmato i pezzi, al Campovolo han fatto le prove, ora si parte da San Siro, giovedì 6 luglio (inizio concerto 20.30). Poi all’Olimpico il 15 luglio, quindi all’Arena per tre concerti settembrini e altri appuntamenti nei Palasport a ottobre. Nei concerti degli stadi ospiti speciali Il Volo.
Il collante dei Pooh è il pubblico che ha risposto al richiamo come non ci si poteva neppure immaginare. Su questo Roby, Red, Dodi, con Riccardo dovranno riflettere. La gente li attende al varco, non solo dei concerti. Ma riprendere la strada senza gli amici più importanti potrebbe avere un senso solo se venissero superate certe barriere psicologiche. La verità è che senza Stefano non ci sono i Pooh: quei quattro ragazzi che hanno attraversato la storia del Paese nell’arco di mezzo secolo. Quattro amici per sempre: Roby Facchinetti, Stefano D’Orazio, Red Canzian, Dodi Battaglia. Sull’onda dell’impossibilità dettata dalla vita, ritrovarsi è plausibile, riunirsi nel nome di quei Pooh impossibile. Ciò non di meno l’effetto pubblico potrebbe fare la differenza. Ma la storia dei Pooh, lo dice sempre il nostro Roby, merita tutto il rispetto possibile. Forse potrebbe essere un’idea ritrovarsi ogni tanto per dar memoria a un canzoniere che ha fatto la storia della musica italiana, dal pop melodico alla complessità del prog e ritorno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA