Cultura e Spettacoli / Valle Brembana
Lunedì 15 Settembre 2014
Il docufilm del panettiere regista
allegato da martedì con «L’Eco»
Baldovino Midali, 55 anni, è il panettiere di Branzi e rifornisce con il suo forno buona parte dei paesi dell’Alta Valle. A questo duro lavoro, che gli regala peraltro grandi soddisfazioni, riesce ad abbinare giornate di riprese e scatti fotografici nei suoi boschi.
Baldovino Midali, 55 anni, è il panettiere di Branzi e rifornisce con il suo forno buona parte dei paesi dell’Alta Valle. A questo duro lavoro, che gli regala peraltro grandi soddisfazioni, riesce ad abbinare giornate di riprese e scatti fotografici nei suoi boschi, che poi condivide nei suoi documentari.
Midali ha ottenuto autorevoli riconoscimenti in rassegne cinematografiche dedicate alla montagna e ha partecipato a trasmissioni televisive nazionali. A partire da martedì 16 settembre il suo documentario, «La mia Terra, la mia Gente», con la partecipazione di Edoardo Raspelli e Maura Anastasia, sarà allegato a L’Eco di Bergamo. Il film, prodotto dalla Mc Harmony di Stezzano con colonna sonora di Manlio Cangelli, sarà disponibile a euro 8,70 più il prezzo del quotidiano e resterà in edicola fino al 30 ottobre.
Come coniuga le sue due attività?
«Grazie a mia moglie e alla mia famiglia. Mi alzo alle due, faccio il pane e se c’è tanto lavoro non riesco a uscire. Altrimenti finisco verso le otto, prendo lo zaino e vado nel bosco. La fortuna è tornare a casa e trovare già tutto fatto e pronto per mangiare. Se non ci fosse mia moglie che mi supporta non so se riuscirei, è un gioco di squadra».
Com’è lavorare nel bosco?
«Passo tante ore nascosto aspettando l’animale. Ci sono piccoli segreti, il bosco parla, va saputo interpretare e capire. A volte mi capita di correre dei rischi: cercando l’ermellino in novembre a Foppolo sono caduto e mi sono lussato una spalla, una giornata d’inferno. Altre volte devi arrampicarti sugli alberi, non c’è nessuno per chilometri e il cellulare non prende. Ho fatto riprese anche a 20 sotto zero».
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