Cultura e Spettacoli
Sabato 08 Agosto 2015
Il direttore de L’Eco di Bergamo
ospite de «Il giorno e la Storia»
Giorgio Gandola commenterà una serie di anniversari storici dal 10 al 16 agosto su Rai Storia, canale 54 del digitale terrestre.
Ogni giorno la programmazione di Rai Storia, canale di Rai Cultura diretto da Silvia Calandrelli e visibile sul canale 54 del digitale terrestre, si apre con« Il giorno e la Storia», la rubrica che racconta i fatti e i personaggi del giorno, nella storia. Ogni settimana un editorialista commenta gli avvenimenti che ritiene più significativi. In quella dal 10 al 16 agosto sarà Giorgio Gandola, direttore de L’Eco di Bergamo. La rubrica va in onda ogni giorno alle 00.10 e in replica alle 8.30, 11.30, 14 e 20.30.
Dai fatti di Bronte (10 agosto 1860), passando per l’annuncio di Ibm del primo pc (12 agosto 1981), fino alla proclamazione di «Roma città aperta» (14 agosto 1943), al festival di Woodstock (15 agosto 1969), ma anche l’anniversario della scomparsa di Tazio Nuvolari (11 agosto 1953), gli esordi di Alfred Hitchcock alla regia (13 agosto 1925), fino alla’indipendenza di Cipro dal Regno Unito (16 agosto 1960): questi gli argomenti che Gandola rievocherà nel corso della sua settimana in trasmissione.
Il programma si avvale dello straordinario patrimonio delle teche Rai che raccolgono tutto ciò che è stato prodotto e trasmesso dai canali nazionali, dai telegiornali e dalle sedi regionali della Rai dagli anni ’50 ad oggi. La formula dell’anniversario storico, combinata con l’uso di documenti audiovisivi e commenti editoriali, consente tanto di far rivivere fatti dimenticati e lontani, quanto di incorniciare storicamente episodi ancora carichi di passioni ideologiche e controversie politiche. «Rai Storia è un vero e proprio laboratorio dove si sperimentano con approccio crossmediale nuovi linguaggi» spiega Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura: “Il giorno e la Storia” punteggia la giornata riportando alla memoria il nostro vissuto. Dalle prossime settimane saremo ancora più vicini al territorio, segnalando, grazie alla stampa locale, trasmissioni e filmati che ci raccontano questa nostra Italia dei mille campanili».
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