Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 06 Settembre 2016
I sogni di Contemporary Locus
ritrovano casa al Carmine
Da venerdì 9 settembre l’11ª edizione del progetto, nel cuore di Città Alta con un’installazione onirica e in collaborazione con il Teatro Tascabile.
Torna Contemporary locus, edizione numero 11 con un progetto site-specific di Eva Frapiccini a cura di Paola Tognon, e rinnova la collaborazione con il Teatro Tascabile di Bergamo nella 2ªa edizione di «Arcate d’Arte»: consonanze culturali per riscoprire e rileggere uno dei luoghi più imponenti e suggestivi nella memoria della città di Bergamo, l’antico Monastero del Carmine, sede del Ttb dal 1996. L’11ª edizione di contemporary locus torna nell’antico e silente Monastero del Carmine aprendone nuovi spazi segreti – il piano superiore del chiostro e l’antica sala capitolare - con un intervento dell’artista Eva Frapiccini (nata nel 1978 a Recanati, vive e lavora a Leeds).Eva Frapiccini è artista riconosciuta per le pratiche di lavoro che interpretano la complessità contemporanea e le sue dinamiche comunicative, osservate nella contrapposizione spesso alterata tra vero e falso.
La sua ricerca è caratterizzata dall’osservazione attenta e sensibile dell’attualità e della memoria singolare e collettiva che l’artista allontana e decanta con l’obiettivo di trattenerne solo tracce iconiche e poetiche. Ne derivano progetti che, sottoposti a una “poetica razionale”, puntano a offrire una lettura aperta della sua opera che è spesso partecipativa ma mai forzatamente esplicita o didascalica. Sul piano pratico Eva Frapiccini collabora spesso con team di ricerca di diversi settori disciplinari (come per Dreams’ Time Capsule), utilizza mezzi tecnologici e design innovativi che rispecchiano la ricerca di sintesi tra concetto e forma e realizza lavori che si distinguono per compattezza facilitando così pratiche di nomadismo. Ne deriva una ricerca organica e coesa tradotta spesso nell’utilizzo dell’immagine fissa – la fotografia – e quella in movimento – il video, a loro volta strumenti per costruire sculture, installazioni o pitture di realtà che in pochi anni hanno portato l’artista a esporre presso istituzioni internazionali e a vincere residenze e premi in geografie lontane.
In questa pratica s’inserisce l’esposizione site specific di Eva Frapiccini per contemporary locus 11, focalizzata su due progetti ongoing. Il primo, «Dreams’ Time Capsule», è un progetto partecipativo pensato per realizzare un archivio audio di sogni, raccolti con la partecipazione diretta dei visitatori. L’archivio di «Dreams’ Time Capsule» contiene oggi circa 1780 testimonianze di sogni registrati in diversi Paesi, dall’Europa all’America Latina, dal Medio Oriente all’Africa. Questa fase del progetto consiste nella raccolta spontanea dei sogni: i visitatori sono invitati a «“donare» il loro materiale onirico registrandolo all’interno di una struttura gonfiabile, una sorta di navicella luminosa che, ideata per viaggiare facilmente in una valigia, atterra per Ccontemporary Locus 11 nel centro del Chiostro del Carmine.
Il secondo progetto, composto di sette «sculture fotografiche»della serie Golden Jail. Discovering Subjection (Prigione Dorata - Scoprendo la Sudditanza) è allestito nella sala capitolare del Monastero. La serie nasce dal ripensamento del periodo trascorso dall’artista in residenza al Cairo e in Bahrein tra il 2012 e il 2014, due paesi che hanno vissuto la Primavera Araba e che oggi assistono impotenti alla rimozione del suo ricordo e al ribaltamento dei suoi presupposti. Le opere, stampe su carta cotone, proposte secondo un sistema di arrotolamento e sovrapposizione fisica - e quindi di nascondimento delle immagini - attivano un processo che rimanda alla censura e alle strategie operate dal potere per preservare se stesso.
Per Contemporary Locus 11 i sogni - che compongono una parte rilevante della vita, spesso dimenticata o rimossa – così come le fotografie - arrotolate e nascoste - tematizzano e attualizzano, su un piano individuale e collettivo, analogico e digitale, il concetto di rimozione o censura. Il progetto di Eva Frapiccini si connette quindi, con un doppio legame di senso, alla ricerca dell’associazione contemporary locus: interrogare l’arte contemporanea per dar voce a luoghi segreti e dismessi che la storia ha dimenticato. In parallelo agli elementi partecipativi nel lavoro di Eva Frapiccini trovano piena accoglienza nelle pratiche di Contemporary Locus realizzate con la condivisione di enti, istituzioni, team di ricerca e professionisti e con la partecipazione dei visitatori che sono soggetti attivi nei progetti proposti, così come nel donare il proprio sogno all’archivio di Dreams’ Time Capsule.
Ecco il programma completo
Venerdì 9 settembre
Ore 18,30 - 21: si apre Dream’s Time Capsule di Eva Frapiccini. Regala il tuo sogno
Ore 21 - 22,15: talk con l’artista - con la partecipazione di Alessandro Oldani, neurologo esperto in Medicina del Sonno presso il Centro del Sonno dell’Istituito Scientifico San Raffaele di Milano; Sonia Giorgi, psicoterapeuta di formazione junghiana (socio Arpa), terapeuta del Sandplay (socio Aispt, Isst). Modera Paola Tognon. In collaborazione con BergamoScienza
Ore 22,30: valzer di Musetta. Azione spettacolare del Ttb
Per tutto il periodo espositivo (9 – 18 settembre 2016, tutti i giorni dalle 18 alle 22) l’associazione contemporary locus organizza visite guidate e laboratori didattici per bambini. Come per ogni edizione di contemporary locus, è sviluppata una app per iPhone e iPad scaricabile gratuitamente in italiano e in inglese, mezzo di orientamento e catalogo digitale dell’esposizione.
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