Cultura e Spettacoli
Mercoledì 02 Giugno 2010
I Pooh in mostra a Mantova
per i 45 anni della loro storia
Lo scorso 28 maggio, nella cornice dell'Arena di Verona, avevano conquistato uno degli "Wind Music Award" per il grande successo ottenuto raggiungendo il primo posto in classifica anche con il dvd «Ancora una notte insieme - L'ultimo concerto», cronaca dell'ultima esibizione con Stefano D'Orazio dietro ai tamburi tenuta il 30 settembre 2009 al Forum milanese di Assago.
Ma da oggi qualcosa è cambiato e i Pooh fermano il loro quasi mezzo secolo di storia artistica in una mostra dal titolo «Un po' dei nostri tempi e ricordi migliori», in programma sabato e domenica al Palabam di Mantova. Si tratta della prima mostra sulla storia del gruppo, curata dal biografo ufficiale Maurizio Pilenga e tesa a ripercorrere la storia del quartetto dagli anni Sessanta ad oggi attraverso immagini e memorabilia di ogni genere. Il prezioso materiale raccolto con molta cura da Pilenga verrà esposto con un criterio preciso: l'area espositiva sarà infatti organizzata in percorsi tematici attraverso i quali i fans potranno sbizzarrirsi nell'osservazione di materiali differenti.
Si va da una gran quantità di immagini appartenenti a diverse epoche fino a copertine di dischi, spartiti, rarità autografate, riviste, pass e biglietti di concerti e tour, poster, abbigliamento e gadgets. Uno spaccato della storia dei Pooh che unisce passato, presente e anche futuro, visto che alla manifestazione sarà presente il gruppo con il nuovo batterista Steve Ferrone (session man internazionale di lusso), in organico nel prossimo album atteso per l'autunno e nella successiva tournée che toccherà il Palalottomatica di Roma il 27 novembre e il Forum di Assago il 30 novembre.
«La mostra è un modo per rileggere la nostra storia – afferma Roby Facchinetti – e per incontrare i nostri fans che arriveranno da ogni parte d'Italia. Saremo infatti presenti alla due giorni proprio per incontrare quel pubblico straordinario che ci segue da quarantacinque anni».
Leggi di più su L'Eco in edicola mercoledì 2 giugno
© RIPRODUZIONE RISERVATA