Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Martedì 21 Novembre 2017
I burattini? Una passione di famiglia
La Fondazione Ravasio si fa giovane
Luca Loglio è il nuovo direttore artistico: è il pronipote di Benedetto e Pina Ravasio.
Classe 1993, è il pronipote di Benedetto e Pina Ravasio: si chiama Luca Loglio ed è il nuovo direttore artistico della Fondazione Benedetto Ravasio. Già nell’edizione di quest’anno ha sperimentato il ruolo, ricevuto dal prozio Sergio Ravasio, presidente della Fondazione. Laureato in Filosofia con una tesi sul teatro medievale e rinascimentale, ora sta proseguendo gli studi con un Master a Brera e sogna di diventare sovrintendente di un teatro lirico.
«Sono stato lieto di ricevere la proposta. Pur non avendo mai incontrato il nonno Benedetto (non lo chiama bisnonno per abitudine familiare, ndr), tutti ne hanno sempre raccontato le storie e ho grande affetto per lui. Invece, ho conosciuto benissimo la nonna Pina, che ricordo con gioia. Eredito un ruolo che prima di me è stato di altri, che hanno dato le loro competenze, abilità e conoscenze per il bene della Fondazione e perché è la prima esperienza concreta in cui mi metto in gioco. La responsabilità sta nel mantenere sempre alta la qualità degli spettacoli proposti dalla Fondazione, nell’avere grande attenzione verso proposte belle e innovative e nel creare percorsi che educhino il pubblico ad un certo tipo di spettacoli, che siano rappresentativi dell’arte dei burattini. Questo è un ruolo con il quale spero di onorare Benedetto Ravasio, il principe dei burattinai. Con il mio entusiasmo, l’affetto sconfinato per questo mondo e per i nonni, con la mia serietà e il mio impegno mi auguro di poter dare un contributo per trovare prospettive nuove e il sistema migliore per diffondere la tradizione dei burattini».
Perché «I burattini, quando fatti bene e con arte, sono rimasti una boccata di aria fresca. Sono liberi e questo permette ai burattinai di denunciare, di deridere, di ironizzare e di veicolare messaggi puri e forti. I burattinai, e di conseguenza i burattini, sono dei rivoluzionari».
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