
Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Lunedì 07 Maggio 2018
I 40 anni de «L’Albero degli zoccoli»
Contadini della Bassa attori protagonisti
Il dialetto bergamasco consacrato dalla cinematografia internazionale: quel film uno spaccato unico della vita delle nostre campagne. Il ricordo dei protagonisti.
Bergamo
Ha da poco tagliato il traguardo dei 40 anni il film che ha consacrato Ermanno Olmi alla 31esima edizione della Palma d’Oro del Festival di Cannes: «L’albero degli zoccoli». Una pellicola girata prevalentemente nella pianura della bassa bergamasca, con contadini e gente della campagna, in dialetto bergamasco. Uno spaccato unico della nostra vita contadina diventato uno dei migliori film della cinematografia italiana. Girato dal febbraio al maggio del 1977, racconta la vita di quattro famiglie contadine in una cascina di Palosco tra l’autunno del 1897 e la primavera del 1898.
Mènec (Domenico) è un bimbo di sei anni sveglio e intelligente che ogni mattina deve fare chilometri per andare a scuola. Un giorno torna a casa con uno zoccolo rotto. Non avendo soldi per comprare un nuovo paio di scarpe, il padre Batistì decide di tagliare di nascosto un albero di pioppo per fare un nuovo paio di zoccoli al figlio. Il padrone della cascina però viene a saperlo e alla fine viene scoperto il colpevole: la famiglia di Mènec, composta dal padre Batistì, dalla moglie Battistina e dai tre figli di cui uno ancora in fasce, caricate le povere cose sul carro, viene cacciata dalla cascina. Accanto a questa vicenda che apre, chiude e dà il titolo al film, si alternano episodi dell’umile vita contadina della cascina, contrassegnata dal lavoro nei campi e dalla preghiera.
Sono stati proprio i protagonisti del film a ricordare le riprese e la vita contadina di quegli anni in un recente incontro in Provincia di Bergamo per i 40 anni della pellicola.
«L’albero degli zoccoli» fu premiato anche il David di Donatello come miglior film nel 1979, 5 nastri d’Argento, il Premio César come miglio film straniero nel 1979.Il film è visibile su Rai Cinema Channel.
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MARCO SARTI
7 anni
Olmi non lo ha mai voluto dire apertamente ma in reraltà il vero senso del film non e' l'elogio della campagna bergamasca con il suo dialetto, bensì ha voluto narrare e spiegare il vero disagio della cultura di questi posti provocato dalla mancata scolarizzazione della società bergamasca con tutte le sue conseguenze. Un problema di arretratezza culturale che ha afflitto ed in parte affligge tutt'ora. L'abilità e' stata comunque nel dare spazio anche ad altre possibilità di interpretazioni più consone allo spettatore. La vicenda degli zoccoli con l'impossibilità di proseguire gli studi ed il titolo stesso spiegano tutto.
Pierattilio Maino
7 anni
Marco Sarti, quando finirai di spargere travasi di bile nei confronti dei bergamaschi e della loro cultura sará sempre troppo tardi...fossi nato tu in quei posti in quel periodo...chissá che genio....."ed in parte affligge tutt'ora"...per il mio punto di vista affermazione totalmente razzista. Oppure da diversamente accolturato....vedi tu..aqui no Brasil abbiamo bisogno di gente del tuo livello culturale per insegnare (a gratis naturalmente) la lingua italiana nelle scuole pubbliche... perché non ti metti in nota?? Finalmente faresti qualcosa di buono. p.a.m. brasil
Ivan Milesi
7 anni
Figurarsi se il Maino non prendeva fischi per fiaschi! Ma veramente Pier, l'analfabetismo di quei tempi e quelli di ritorno e funzionale che affliggono il paese sono li a mostrare da un differente punto di vista, quanto l'opera di Olmi fosse si ampio respiro. Ma lei o vuol far finta di non capire o forse...
Pierattilio Maino
7 anni
Ivan Milesi...ma mi facci il piacere...tieniti per te certe allusioni...io sono nato in cascina e me ne vanto...tu molto probabilmente sei un prodotto dei centri sociali..dalla nascita ai giorni nostri,,, p.a.m. brasil
Ivan Milesi
7 anni
C.v.d. caro Pier, capisce sempre Roma per toma... questione di analfabetismo funzionale o di ristrettezza mentale?
Pierattilio Maino
7 anni
Ivan Milesi, fatti assumere da Marco Sarti come legale e mandami la bozza dei danni morali subiti, parcella inclusa....e regolare ricevuta tassabile...p.a.m. brasil
Gus Previtali
7 anni
Un dialetto bergamasco, il suo, quello della Bassa, quello che aveva imparato in famiglia, come si faceva una volta. Per la maggior parte era composto da terminologie agricole, collegate al mondo della fu civiltà contadina. Il bergamasco che si parla, sempre più raramente, oggi, è impoverito dalla mancanza di tali riscontri. Anche nei paesi si fa sempre più fatica a incontrare quelli che lo parlano con terminologie appropriate, che non siano quelle di bergamaschizzare l'italiano. Invece leggerlo è un supplizio, come leggere tutti gli altri dialetti della penisola. Non per niente alcuni studiosi avevano proposto di sostituire la parola "dialetto" con la "parlata": rende meglio l'idea. Grande Ermanno Olmi, cantore della nostra terra. Mancherà il suo sorriso, la sua serenità, la sua umanità.
Gus Previtali
7 anni
Un mio amico praghese, di professione interprete di italiano, aveva avuto l'incarico di scrivere i sottotitoli in ceco de L'Albero degli Zoccoli, partendo dalla scenografia in italiano. Trovò interessante ascoltare la versione originale ed aveva trovato una analogia con la sua lingua: tata (papà).
Casaligiuseppe
7 anni
Pietra miliare del cinema italiano , anche se personalmente non mi piace per nulla
Graziano Rosponi
7 anni
Perché?
Casaligiuseppe
7 anni
Per me In questo film troppi ricordi di un infanzia non troppo agiata , tutto li
angelo claudio
7 anni
guardi che 'e stata cosi' un po' per tutti i nati fino a prima della 2a guerra mondiale ( cosi' mi raccontava mio suocero : con la pancia che buligava, oppure , : mamma ho fame , e la boleta'.