Cultura e Spettacoli / Valle Seriana
Giovedì 05 Ottobre 2017
Guzzanti, Hendel, Dix e Bergonzoni
La grande stagione del «Neri » di Nembro
Presentato il calendario della nuova stagione teatrale della cittadina della valle Seriana. Un cartellone ricchissimo di nomi e qualità. Leggi.
La stagione teatrale 2017-2018 del San Filippo Neri di nembro è pronta al via. 10 scelte precise, 10 spettacoli, 10 serate per ridere, sorridere e pensare. Una stagione ricca di nomi e di qualità si parte con Paolo Hendel il 28 ottobre per poi passare da Sabina Guzzanti, Natalino Balasso, Alessandro Bergonzoni, Mario Perrotta, Gioele Dix e Alessandro Benvenuti e Marina Massironi solo per citarne alcuni.. ma ecco il programma nel dettaglio di nomi e date.
Sabato 28 ottobre A.Gi.Di presenta Paolo Hendel in “Fuga da Via Pigafetta” di Paolo Hendel, Giole Dix e Marco Vicari con Paolo Hendel e Matilde Pietrangelo – Regia di Gioele Dix. Un uomo vive da solo in un appartamento gestito totalmente da un sofisticato sistema operativo, che pianifica la sua esistenza e lo protegge dal mondo circostante. Le sue giornate sono punteggiate da continui ed esilaranti litigi con il computer, che gli fa da alter ego e pretende di conoscere i suoi bisogni meglio di lui. Polemico e nostalgico, l’uomo ha ridotto al minimo le proprie relazioni umane, convinto che l’unica forma di sopravvivenza sia l’isolamento. Finchè nella sua vita irrompe Carlotta, sua figlia. L’incontro scatena un’imprevista altalena emotiva che lo costringerà, fra brucianti conflitti e inattese tenerezze, a ribaltare le proprie priorità. Il sogno di un lungo viaggio da fare insieme verso un pianeta lontano restituirà a entrambi, nel finale, il desiderio di scommettere sul proprio destino, senza risentimenti né paure.
Sabato 11 Novembre Mismaonda presenta Sabina Guzzanti in “Come Ne Venimmo Fuori” di Sabina Guzzanti – Regia di Giorgio Gallione Una produzione Secol/Sciocco.Ci troviamo nel futuro. Un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato ad essere semplicemente un mezzo.Una donna, SabnaQƒ2, sale sul palco tremolante, emozionata per l’incarico che le è stato affidato. Tocca a lei quest’anno pronunciare il discorso celebrativo sulla fine del periodo storico più buio che l’umanità abbia mai fronteggiato: il periodo che va dal 1990 al 2041. Le celebrazioni si svolgono ogni anno perché non si perda la memoria di quanto accadde in quegli anni terribili e si scongiuri il pericolo che la storia possa ripetersi. Il fatto è che dopo tanto tempo, nessuno ha più voglia di arrovellarsi a capire le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti. In questo futuro felice, si è diffusa l’idea che gli esseri umani vissuti nel precedente periodo fossero semplicemente degli emeriti imbecilli e che studiarli sia una perdita di tempo.
Sabato 18 Novembre Teatria presenta Natalino Balasso in “Delusionist” di Marta dalla Via e Natalino Balasso con Natalino Balasso e Marta dalla Via Raccontiamo un presente alternativo dove non c’è più niente da recitare. I tempi son coriacei. Anche chi ha un obiettivo base come campare si trova a fare i conti con uno standard di sopravvivenza sempre più alto e con la frustrazione che ne deriva. Tutti vivono una specie di paradosso di Zenone economico: la soddisfazione, anche se lenta è sempre leggermente avanti a noi. Oggi, esistere, è pura performance, e diventa salvifica una pillola che permette di rimanere accesi sette giorni su sette ventiquattro ore su ventiquattro. Un semplice modo per debellare l’oltraggio alla produttività fatto dal tempo passato a dormire, o sognare forse. Questo farmaco è il protagonista del nostro racconto. Insieme ai suoi effetti collaterali.Creeremo una bolla comica, magica, riflettente e ne garantiremo l’esplosione sul finale. Se lo spettacolo non verrà percepito come un fallimento, avremo fallito e sarà un successo perché lo spettacolo è la cronaca di un fallimento ma è anche la cronaca del fallimento dello spettacolo stesso. Perciò possiamo dire che se afferrerete il secondo livello di questo racconto lo vivrete come un insuccesso e quindi sarà un successo. Ma se vi fermerete al primo livello di lettura e vi farete delle buone risate, lo spettacolo avrà successo e quindi sarà un fallimento.
Sabato 2 Dicembre Teatro della Cooperativa presenta, «La molto tragica storia di Piramo e Tisbe che muoiono per amore». Con Federica Fabiani, Milvys Lopez Homen, Marta Marangoni, Rossana Mola, Elena Novoselova e Rufin Doh Zéyénouin liberamente tratto dal Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare testo e regia Renato Sarti Quando si parla di comicità, spesso ci si dimentica del contributo fondamentale − per intelligenza e ironia − apportato da attrici del calibro di Franca Valeri, Franca Rame, Ave Ninchi e Tina Pica. Le tre scene degli artigiani che rappresentano la Tragedia di Piramo e Tisbe durante le nozze dei signori nel Sogno di una notte di mezza estate sono un appuntamento costante del teatro comico, e tanto più i maldestri interpreti della sgangherata compagnia amatoriale cercano di essere tragici e di commuovere il pubblico, quanto più esilarante è il risultato ottenuto.
Venerdì19 Gennaio Permar e La Piccionaia presentano Mario Perrotta in «Milite Ignoto -Quindicidiciotto» di Mario Perrotta Ho scelto questo titolo, Milite Ignoto, perché la prima guerra mondiale fu l’ultimo evento bellico dove il milite ebbe ancora un qualche valore anche nel suo agire solitario, mentre da quel conflitto in poi, anzi, già negli ultimi sviluppi dello stesso, il milite divenne, appunto, ignoto. E per ignoto ho voluto intendere “dimenticato”: dimenticato in quanto essere umano che ha, appunto, un nome e un cognome. E una faccia, e una voce.Nella prima guerra mondiale, gradatamente, anche il nemico diventa ignoto, perché non ci sono più campi di battaglia per i “corpo a corpo”, dove guardare negli occhi chi sta per colpirti a morte, ma ci sono trincee dalle quali partono proiettili e bombe anonime, senza un volto da maledire prima dell’ultimo respiro. E nuvole di gas che coprono ettari di terreno e radono al suolo interi battaglioni senza un lamento. E aerei che scaricano tonnellate di esplosivo dal cielo e navi che sparano cannonate a centinaia di metri di distanza. Uno sparare nel mucchio insomma, un conflitto spersonalizzato in cui gli esseri umani coinvolti, sono semplici ingranaggi del meccanismo e non più protagonisti eroici della vittoria o della sconfitta. E proprio per questo – come sempre accade nel mio lavoro – andrò controcorrente e la mia attenzione sarà diretta alle piccole storie, agli sguardi e le parole di singoli uomini che hanno vissuto e descritto quegli eventi dal loro particolarissimo punto d’osservazione, perché questo è il compito del teatro, o almeno del mio teatro: esaltare le piccole storie per gettare altra luce sulla grande storia.
Sabato 3 Febbraio A.Gi.Di presenta Debora Villa in «Sogno di una Notte di Mezza Età» di Debora Villa, Giovanna Donini e Gianmarco Pozzo Il nuovo spettacolo di Debora racconta in modo ironico cosa succede alla donna quando raggiunge i nannaranannannanni. Racconta il punto di svolta (detto simpaticamente: punto di non ritorno) nel quale le donne si ritrovano catapultate senza neanche aver avuto il tempo di dire: “Xanax”
Sabato 17 Febbraio Bags presenta Giole Dix in «Vorrei Essere Figlio di un Uomo Felice»di Gioele Dix Una produzione Giovit Gioele Dix torna in scena con un monologo intenso, personale ed estremamente divertente che ruota attorno all’idea della paternità: che essa sia ignorata, perduta, cercata o ritrovata. Un viaggio che usa come guida l’Odissea toccando liberamente lungo il percorso autori molto amati e illuminanti legami con la storia personale e familiare dell’attore. In “Vorrei essere figlio di un uomo felice”, Gioele Dix racconta e approfondisce alla sua maniera una vicenda letteraria e umana fitta di simboli, recitando, raccontando, leggendo, e commentando, sempre insieme al pubblico. Un recital vivace e documentato, fra suggestioni colte, rimandi alla contemporaneità e tratti di improvvisa e affilata ironia.Lo spettacolo si ispira ad un progetto andato in onda con successo su Rai 5, che viene ora ripreso e attualizzato per tornare sui palcoscenici in versione rinnovata e arricchita. All’inizio dell’Odissea, Ulisse è assente e lontano. A Itaca, nessuno sa se sia ancora vivo e se mai farà ritorno. Siamo nei primi quattro canti dell’Odissea che sono i meno conosciuti e frequentati. Eppure, in essi si racconta di un altro viaggio, meno spettacolare, ma altrettanto determinante, quello del figlio di Ulisse alla ricerca del padre. Un breve ma intenso romanzo di formazione in cui il figlio del protagonista prova a uscire dall’ombra e imparare a crescere. Telemaco parte da Itaca sulle tracce dell’illustre e ingombrante genitore che non ha mai conosciuto, in un lungo itinerario per mare e per terra fitto di incontri rivelatori, il giovane prenderà consapevolezza di sé e del proprio destino. E quando Ulisse e Telemaco finalmente si incontreranno, l’eroe invecchiato e sfiancato da una guerra inutile abbraccerà commosso il giovane uomo cui cedere il suo scettro. La figura di Telemaco incarna dunque la sorte di tutti i figli costretti a combattere per meritarsi l’eredità dei propri padri.
Sabato 3 Marzo Dadaumpa presenta Alessandro Bergonzoni in «Nuovo Spettacolo» - Titolo da Definire di Alessandro Bergonzoni. Una produzione Allibito Alessandro Bergonzoni nasce a Bologna nel 1958. A 24 anni dopo l’Accademia Antoniana e la laurea in giurisprudenza, inizia la collaborazione artistica con Claudio Calabrò, da quel momento regista-supervisore di tutta la sua attività fino a Madornale 33, debuttando in teatro nel doppio ruolo a lui congeniale di attoreautore con “Scemeggiata” (1982), a cui faranno seguito “Chi cabaret fa per tre” (1983) e “La regina del Nautilus” (1984). Già in questi primi spettacoli Bergonzoni sviluppa i temi comici che diventeranno fondamentali nei suoi successivi lavori: il rifiuto del reale come riferimento artistico, “l’esplorazione” linguistica e l’assurdo come mondo comico da esplorare a tutto campo. Nell’autunno del 1989 Mondadori pubblica il suo primo libro: “Le balene restino sedute” E’ proprio da queste pagine che, nel novembre 1989, prende vita l’omonimo recital-lettura che Bergonzoni porterà in tourneè con successo per oltre due anni. Nel febbraio 1992 debutta con “Anghingò”, altro capitolo della sua continua ricerca all’interno del cosmo comico, che contiene un segno narrativo decisamente diverso dai precedenti spettacoli; comincia infatti ad apparire una sorta di trama esplosa in mille frammenti che ricomposti, a volte, compongono una vera e propria storia. Nel 1994 debutta con “La cucina del frattempo” spettacolo nel quale il tentativo di piegare una doppia narrazione estremamente stringata si unisce ad una rappresentazione molto più viscerale ed a tutto campo. All’inizio del 1997 debutta il suo nuovo spettacolo teatrale “Zius”. E sarà proprio con questo lavoro che la ricerca verso una narrazione lineare troverà un vero punto di partenza: Jean, Jeanjean e Jean per Jean saranno infatti i protagonisti di una storia narrata dall’inizio alla fine. Nel novembre del 1999 debutta al Teatro Due di Parma con “Madornale 33”. Ed è proprio raccontando la storia di Fufyo e della sua ricerca delle 33 verità assolute che Bergonzoni si avvia a chiudere il ciclo artistico che l’ha portato ad interessarsi ad una narrazione teatrale sempre più unitaria e precisa. Nel dicembre 2002 termina dopo tre anni, la tournè di “Madornale 33” che diventerà il suo spettacolo più replicato. Nella primavera del 2004 insieme a Riccardo Rodolfi, prepara il nuovo spettacolo decidendo di dargli una gestazione creativa pubblica e optando per delle anteprime-laboratorio replicate in diverse parti d’Italia; ed è così che nasce in primavera “Predisporsi al micidiale parte prima: l’inaudito”, percorso necessario per arrivare al debutto nell’ottobre del 2004 del definitivo “Predisporsi al micidiale” col quale vince il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di teatro. Nell’ottobre del 2007 debutta col suo nuovo spettacolo “NEL” e nel gennaio del 2009 vince il Premio UBU 2009 come miglior attore del teatro italiano per lo spettacolo “NEL” che, intanto, prosegue il suo lunghissimo tour. Nell’autunno 2010 debutta “Urge” il nuovo spettacolo nato dopo le prove aperte dell’estate.. A marzo 2014 debutta “Nessi” il suo quattordicesimo spettacolo in cui firma oltre al testo, le scene e la coregia con Riccardo Rodolfi ed eccoci arrivati ad oi giorni nostri in cui in Aleessandro Bergonzoni ci presenta la sua nuova produzione, frutto di sei mesi di lavoro, in anteprima quasi assoluta.
Sabato 10 Marzo Arca Azzurra Teatro presenta Alessandro Benvenuti in «Chi E’ di Scena» di Alessandro Benvenuti con Alessandro Benvenuti, Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti Uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni, viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l’uomo decide di rilasciare un’intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. Lo invita perciò a casa sua. Testimone silente di questo loro incontro è però una giovane donna che, giacendo seminuda su una chaiselongue di spalle ai due, sembra dormire un sonno profondo. E… E come spesso accade nei lavori di Alessandro Benvenuti, quel che appare si scopre tutt’altro che vero, e quel che è vero si svela in un intreccio giocoso e imprevedibile, con una specie di doppio salto mortale drammaturgico che accompagna lo spettatore a un finale assolutamente inaspettato che gioca con leggerezza con le vicende pubbliche e private dei tre protagonisti, sull’intreccio tutt’altro che evidente dei loro rapporti, affrontando insieme tematiche di grande attualità sociale. Il tutto ovviamente con il linguaggio forte, pastoso, ricco dei testi di Benvenuti, assolutamente esplicito, lineare, venato di ironia con punte di corrosività sarcastica e sempre di una comicità istintiva e feroce.
Sabato 24 Marzo Sara Novarese presenta Marina Massironi e Alessandra Faiella in “Rosalyn” di Edoardo Erba, Regia di Serena Sinigaglia - Una produzione NidodiRagno. Nel corso della presentazione del suo libro Esther, una scrittrice americana, conosce Rosalyn, la donna delle pulizie della sala conferenze. Il libro insegna a liberare la vera natura del sé, e Rosalyn ne è ammirata e sconvolta. Vuole leggerlo subito, e si offre, il giorno dopo, di portare la scrittrice a vedere la città. Dopo la visita ritroviamo le due in un prato in periferia. Qui Rosalyn rivela ad Esther la storia del suo amore per un uomo bugiardo e perverso, che le infligge continue violenze fisiche e psicologiche. Lui ha famiglia e la relazione con Rosalyn è clandestina. La sera prima, quando lei è tornata in ritardo dal lavoro per aver seguito la conferenza della scrittrice, l’uomo infuriato l’ha picchiata e ferita.. Ricca di colpi di scena e sostenuta da una scrittura incalzante, Rosalyn è il ritratto della solitudine e dell’isolamento delle persone nella società americana contemporanea. E parla di quel grumo di violenza compressa e segreta pronta ad esplodere per mandare in frantumi le nostre fragili vite.
Tutto il materiale e le informazioni sono presenti sul sito http://www.teatrosanfilipponeri.it. Si possono sottoscrivere gli abbonamenti solo nelle seguenti date: sabato 14 ottobre dalle 15.30 alle 19.30 (solo per rinnovo abbonamenti) domenica 15 ottobre dalle 09.30 alle 11.30 (solo per nuovi abbonamenti).
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