Giovani e Scrittura a Bergamo
Incontri a due voci, per riflettere

Un sacerdote e un esponente del mondo della cultura, della comunicazione, dell’intrattenimento insieme. Un ciclo di nove incontri dedicati alla Scrittura come spunto di riflessione sull’uomo d’oggi. Si parte con il biblista monsignor Patrizio Rota Scalabrini e il giornalista Dino Nikpalj.

L’iniziativa è dei giovani del Gruppo Fuci e del Centro universitario Sant’Andrea e prende il via venerdì 10 ottobre nella chiesa di Sant’Andrea (dalle 19 alle 20,30), in Città Alta, per ripetersi ogni secondo venerdì del mese sino a giugno.

«Sulla soglia. Scrittura e risonanze», questo il titolo scelto per gli appuntamenti che vedranno protagonisti, di volta in volta, un sacerdote e un esponente del mondo della cultura, della comunicazione, dell’intrattenimento. «Il nostro desiderio è quello di spalancare le porte per lasciare che la Scrittura incontri la vita di giovani in cammino – spiega don James Organisti, annunciando che gli incontri sono aperti a tutti, non solo agli universitari –. Il percorso che abbiamo scelto è semplice. Il venerdì si leggono alcuni passi della Scrittura che vengono proposti la domenica dopo nella comunità cristiana, un prete introduce la storia di quei brani e una donna o un uomo di cultura esprime ciò che quella Scrittura consente di dire ai nostri giorni, ma anche i problemi e le perplessità che suscita».

I primi a confrontarsi saranno il biblista monsignor Patrizio Rota Scalabrini e il giornalista Dino Nikpalj. Il 14 novembre sarà la volta di don Massimo Maffioletti e del pittore Francesco Parimbelli e il 12 dicembre monsignor Lino Casati incontrerà il filosofo Mauro Ceruti. Tra i protagonisti degli incontri successivi: il musicista Gianluigi Trovesi, la scrittrice Laura Bosio, le docenti dell’ateneo orobico Barbara Pezzini e Laura Viganò.

«C’è una soglia, quella della comunità cristiana – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa –che, arrivato il tempo della giovinezza, per diversi motivi si varca per non tornare più, portando con sé un vago ricordo di tutto ciò che si è respirato e vissuto. Si ha la sensazione che quei ricordi debbano rimanere tali e che la questione della fede e il Vangelo che ne sta all’origine, siano una questione da archiviare. Vogliamo rimetterci sulla soglia con tutti coloro che l’hanno appena varcata per affrontare la vita. Con i giovani che non si sentono più a casa nella comunità cristiana ma sono in ricerca, con quelli che vogliono approfondire la propria fede, con i non credenti, con i giovani di altre religioni che vogliono capire chi sono i cristiani».

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