Cultura e Spettacoli
Giovedì 21 Novembre 2002
Gabriele Vacis al teatro Prova
Gabriele Vacis al teatro ProvaLunedì 25 novembre alle ore 20.30 al Teatro San Giorgio di Bergamo, Gabriele Vacis presenta il suo nuovo libro «Awareness. Dieci giorni con Jerzy Grotowski» per la collana Holden Maps edita da Scuola Holden / BUR.
La presentazione, promossa dal Teatro Prova di Bergamo, consisterà in una conversazione dell’autore, G. Vacis, con gli allievi della scuola del Teatro Prova, coordinati da un attore della compagnia, Stefano Mecca.
L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.
Il libro
Un regista incontra l’uomo che ha rivoluzionato il teatro contemporaneo e undici anni dopo lo racconta in un libro.
Appunti presi al seminario e riflessioni fatte al bar sul senso di essere e avere maestri . Cosa c’entra Grotowski con un match di basket, un rito voodoo, un concerto di Mick Jagger , il training e l’atto creativo, il rigore e la spontaneità, la sostanza del fare acting? Come è fatto un maestro? Un poncho, una pipa, una maschera, lunghi silenzi. Awareness, o la consapevolezza che per comprendere occorre fare.
L’autore
Gabriele Vacis (Settimo Torinese, 1955) è autore e regista di spettacoli teatrali, opere liriche e trasmissioni radiofoniche e televisive. È tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo, di cui oggi è direttore artistico. Ha pubblicato Il racconto del Vajont (Garzanti, 1997) ed è co-autore di Totem. Letture suoni lezioni. Ha diretto festival teatrali e coordina il corso di regia della scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Insegna lettura e narrazione orale presso la Scuola Holden di Torino.
La Scuola Holden
«Alla Scuola Holden insegniamo a narrare. Siamo convinti che un romanziere, uno sceneggiatore cinematografico, un giornalista o un inventore di videogiochi siano, prima di tutto, narratori. E lo stesso vale per un autore di teatro o un pittore o un disegnatore di fumetti. Vengono tutti dalla stessa terra: la terra della narrazione. Così cerchiamo di insegnare ai giovani a conoscere quella terra. Viaggiamo, insieme a loro, e ci guardiamo intorno. Ogni tanto ci perdiamo, perché quella è una terra sterminata. Ci vorrebbe una cartina, dice qualcuno. Già. E se non c’è bisognerebbe farla. Già. Così sono nate le Holden Maps. Saggi, manuali, esperimenti. Sono strade per non perdersi, e paesi dove potersi fermare. Lettere spedite dalla terra della narrazione. Ci sono i nostri viaggi, lì dentro, e i viaggi di gente di sui di cui ci fidiamo. Magari continueremo lo stesso a perderci. Ma almeno, crediamo, sarà un modo più esatto di smarrirsi».
Alessandro Baricco
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