Fioretti, «interprete dell’ordine cosmico»

«Interprete dell’ordine cosmico» è il titolo della personale che il pittore Cesare Fioretti presenta presso il Centro culturale S. Bartolomeo. L’artista bergamasco espone una serie di opere che esprimono l’evolversi della sua ricerca pittorica iniziata da parecchi anni e che ha avuto gli inizi alla sequela degli insegnamenti di due qualificati artisti nostri concittadini, Piero Urbani e Mario Caracuzzo.

Avviato ad una acquisizione dei princìpi fondamentali della pittura figurativa, Cesare Fioretti si è soffermato per un po’ di tempo nell’esercizio di stilemi legati alla tradizione figurativa fino a quando, a seguito dei suoi diretti contatti con artisti d’avanguardia di fama nazionale e internazionale con l’esposizione delle loro opere nella sua «Galleria dei Mille» a Bergamo, e poi con conoscenze personali di altri artisti durante i suoi soggiorni in Francia, ha compreso che per lui poteva aprirsi un nuovo orizzonte nel campo dell’interpretazione. E così egli è passato allo studio di nuovi stilemi, abbandonando completamente il figurativo pur conservando i princìpi sui quali ogni espressione pittorica deve basarsi, e cioè la forma, lo spazio, il colore. Ed ecco, ora, i risultati di queste sue nuove interpretazioni pittoriche; «nuove» nel senso che non si allacciano per nulla a quelle degli inizi della sua professione pittorica. Le une e le altre, comunque, Cesare Fioretti le espone, quasi a conferma della sua evoluzione artistica, nell’attuale rassegna.
Ma è sulle seconde «composizioni», come Cesare Fioretti preferisce definire le sue opere, che soffermiamo la nostra attenzione per evidenziare il valore della sua personalità artistica che si rende «interprete dell’ordine cosmico». La perfezione geometrica delle forme, la spazialità in cui esse sono contenute, e il cromatismo che le valorizza, pongono l’accento su una struttura compositiva fatta di piccoli «segni» che, nell’accostarsi gli uni agli altri, rendono «visibile» una realtà che trova ragion d’essere nella sua assoluta perfezione. A quale scopo? È da qui che scaturisce il «messaggio» che Cesare Fioretti vuol trasmettere: questa perfezione, ottenuta con minuscoli «segni», quasi si trattasse di minuscole tessere di un mosaico, diventano lettere e vocaboli per un «discorso» che si apre nella contemplazione dell’assoluta perfezione del cosmo, il suo ordine e la sua armonia, la sua bellezza fatta di luce, di calore, di colore. È un «messaggio» che va contemplato, più che osservato, e dal quale i fruitori sapranno apprezzare non solo la creatività artistica di Cesare Fioretti ma, pure, la sua inconfondibile personalità di autentico artista.

Durata della mostra: fino al 14 ottobre.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Centro culturale S. Bartolomeo, Largo Belotti 1 – BergamoLino Lazzari

© RIPRODUZIONE RISERVATA